L'acqua del lago non è mai dolce

In quasi dieci anni mi è successa veramente la qualunque. Ho firmato un contratto con una casa editrice e quella me l'ha stracciato illegalmente. Mi ha distrutto talmente tanto che pensavo che un desiderio di rivalsa potesse colmare un vuoto. Allora ho scritto un altro libro, aggressivo, violento, un po' gretto. L'ho sputato fuori così di getto, ma non l'ho mai fatto leggere a nessuno. Tantomeno l'ho mandato alle case editrici. Ho fatto come coloro che dicevo di disprezzare: l'ho lasciato dentro una cartella di un computer e mi sono raggrinzita.  Una prugna. Orribile, non avete idea.  All'università è stato un crescendo di disastri di cui non so se qualcuno si sia mai davvero reso conto. Me compresa. Ho stretto amicizie che non mi bastavano, desiderosa com'ero di una chissà quale notorietà. Alcune le ho abbandonate per riprenderle in futuro. Le ho lasciate sotto il cuscino in attesa di risvegliarmi. Altre le ho tagliate via, strappate, tirate come si fa

Tema.

E' stato speciale vedere un bel voto sopra il mio tema. La mia prof non aveva mai capito il mio modo di scrivere. A tal punto che ero dovuta uscire a leggerlo e sentirmi schiaffeggiata da tutti i commenti della prof per un'ora. Grazie ai miei compagni, a i miei favolosi amici (uno in particolare) ho preso il sei. La verità è che io scrivo quello che penso e non mi faccio influenzare, forse mi perdo un po', ma i miei pensieri non possono stare tutti in temi banali come "descrivi questa frase.".
Magnifico, più di tutto, è il sentirsi apprezzati dai tuoi amici e compagni e il sapere quanto vali, alla fine l'ha compreso anche la prof dopo il mio ultimo tema, nel quale avevo messo l'anima (come in tutti).
La traccia era il rapporto tra l'uomo e la natura, solo io e un altro ragazzo abbiamo scelto questa traccia, lui però è risultato insufficiente. Alla fine il mio uscire dagli schemi e volermi distinguere ha fatto sì che l'amore, da parte mia, per la lettura e la scrittura risultassero dalle mie parole e si riflettessero nell'inchiostro della mia penna nera.

 
Francamente non conosco il motivo per cui ho esternato questa vicenda, forse volevo far capire che basta crederci per riuscirci. Basta sentirsi giovani per correre. Basta sentirsi l'orgoglio dentro per essere un leone. :) 

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