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Visualizzazione dei post da maggio, 2013

L'acqua del lago non è mai dolce

In quasi dieci anni mi è successa veramente la qualunque. Ho firmato un contratto con una casa editrice e quella me l'ha stracciato illegalmente. Mi ha distrutto talmente tanto che pensavo che un desiderio di rivalsa potesse colmare un vuoto. Allora ho scritto un altro libro, aggressivo, violento, un po' gretto. L'ho sputato fuori così di getto, ma non l'ho mai fatto leggere a nessuno. Tantomeno l'ho mandato alle case editrici. Ho fatto come coloro che dicevo di disprezzare: l'ho lasciato dentro una cartella di un computer e mi sono raggrinzita.  Una prugna. Orribile, non avete idea.  All'università è stato un crescendo di disastri di cui non so se qualcuno si sia mai davvero reso conto. Me compresa. Ho stretto amicizie che non mi bastavano, desiderosa com'ero di una chissà quale notorietà. Alcune le ho abbandonate per riprenderle in futuro. Le ho lasciate sotto il cuscino in attesa di risvegliarmi. Altre le ho tagliate via, strappate, tirate come si fa

Bloody Anne Cash

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Una rondine passò svelta nel cielo. Aprì di scatto le sue ali e virò dentro una nuvola. Il sole illuminava tutto l'oceano. La distesa d'acqua era calma sotto i suoi raggi cocenti. Al centro delle acque cristalline c'era una nave. Una nave grande e bianca. Il capitano agitava la sua sciabola per spiegare ai piccoli pirati come si combatteva. Il capitano era sempre stato un uomo buono, aveva garantito tutto, giorno per giorno, alla propria ciurma e insieme avevano salvato intere isole dall'attacco di altri pirati. Ormai lui però era diventato troppo vecchio e, da lì a poco, avrebbe lasciato il suo posto alla figlia cresciuta con amore e rispetto. La piratessa Anne Cash prese il sopravvento sulla nave appena il padre se ne tornò in patria e aggiunse al suo nome una particella. D'allora in poi sarebbe stata Bloody Anne Cash. Bloody Anne dipinse la barca di un rosso scuro, rossa come il sangue che avrebbe voluto versare. Ogni volta che Bloody Anne passava per mare,

Ah, e amo tutti voi...

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Mi piacciono le metafore, mi piacciono le similitudini, le uso sempre, le amo perché esprimono alla perfezione quello che sento. Mi piace ripetere le parole. Dirò mi piace per altre dieci righe. Adoro le t-shirt da maschio e le felpe che mi nascondono tutta. Mi mangio le unghie. Faccio la stupida perché essere seria mi impaurisce. Faccio in modo che le persone pensino una certa cosa di me perché ho il terrore di mostrarmi e poi tutti capiscono tutto di me. Tutto tranne una cosa. Molte cose, piccole cose, inutili se le si vuole definire tali. Sentire una canzone sparata nelle orecchie mi fa provare qualcosa che assomiglia pericolosamente alla vita. Ballo quando mi devo sfogare perché sono stonata. Voglio sapere ogni cosa di tutti (sono un'impicciona) perché poi ci devo creare delle storie sopra. Leggo fantasy, ma ne scrivo pochi. I miei libri sono insulsi e strani, tendono a scavare il lato superficiale per fare una psicoanalisi dei personaggi, ma dubito sia questo il risultato.

Roba da... ninfale fiesolano!

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Che giornate stressanti. Odio la matematica, la odio con tutto il mio cuore. Finito il liceo, mai più! Ancora due anni e poi addio per sempre matematica. Per colpa di questa stupida materia il mio cervello sta scoppiando, mi sento stupida, sono stanca e non faccio altro che fare logaritmi su logaritmi ed equazioni esponenziali su equazioni esponenziali. Non ce la faccio più, estate arriva, ti prego! Oggi studio, domani studio, dopodomani studio, venerdì studio, domenica studio e così via! La mia faccia negli ultimi giorni, sembra una presa per il culo continua! Perché figuratevi se c'è solo matematica! Magari! No! Giovedì c'è arte e c'è inglese che non è nemmeno normale perché arte ha già una verifica e una interrogazione e basterebbero due voti e inglese che ci ha sempre fatto verifiche alla cazzo, adesso salta fuori con una verifica improntata tutta su roba da studiare a memoria e letteratura inglese... tutto il libro di letteratura inglese e io non l'ho mai s

Se la Nutella svanisse, cosa avrebbe senso? Ora avete capito il senso del post!

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here's to never growing up – Avril Lavigne L'ho abbracciato troppo felice per lui. E' corso tutto emozionato da me e mi ha detto che stava con una ragazza. Siamo amici dall'inizio del liceo e l'ho visto triste tante volte, ma oggi era felice, stava bene. La ragazza con cui sta è una persona meravigliosa. Mi ha raccontato tutto tra una sigaretta e l'altra ed io ho amato sentire la sua storia. Poi me ne sono andata a casa e ho cominciato a pensare. Sembra tutto proprio come all'inizio. Da quando abbiamo cominciato a parlare intimiditi l'uno dall'altra e poi a capire che nonostante tutto dentro eravamo simili. Abbiamo cominciato a uscire, a divertirci, a scambiarci musica e a raccontarci tutto. Ed è bellissimo perché siamo passati attraverso anni, amicizie, amori, smistamenti, odio, pianti e risate e adesso che lui è fidanzato e io sono tornata quella solita ragazza che conquista e poi lascia con la variante dell'amore nel cuore, noi continui

Ecco cosa mi fa stare davvero male

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I miei professori di italiano dicono che scrivo male. Questa dice addirittura che si vede che non leggo e che non scrivo. Mi dice che mi dovrei allenare perché i miei testi sono davvero poco scorrevoli. Questo mi fa stare male, mi fa stare male perché credo che scrivere sia l'unica cosa in cui riesco bene davvero e soprattutto perché non vorrei fare nient'altro. Sto iniziando a pensare che scrivo in un modo pietoso. Mi sta distruggendo.

Titolo soggettivo

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–Perché non indossi mai un rossetto?– mi ha chiesto una ragazza che conosco da un po', ma con la quale non ho mai avuto un vero e proprio rapporto. Io ho scrollato le spalle. E' da una vita che tento di mettere i rossetti di mia madre e a comprarmene di miei, ma nonostante mi piacciano da impazzire, non mi sento libera, non mi sento me stessa. Credo di essere fin troppo dura con le restrizioni verso di me. Non indosso gonne perché voglio saltare. E santo cielo, quanto salto io non salta nessuno, potrei arrivare al cielo se volessi. Ho sempre avuto la mania di saltare. Mi piace perché esprimo un po' di me stessa, perché così mostro un po' dell'argento vivo che mi sento dentro. Mi piace credere che l'argento scorra insieme il mio sangue come una linfa benefica. Mi piace essere così scoppiettante e, anche se lo volessi, non passerei mai un giorno senza ridere. Quando rido mi sento bene... a pensarci, giorni completamente bui nella mia vita non ci sono mai stat

E' inutile che ci prendiamo in giro... la forza risiede in noi.

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Non m'importa cosa vogliano gli altri. Non mi farò buttar giù da loro. Devo rialzarmi. L'ho fatto talmente tante volte. Ogni volta prendo un respiro e lo ributto fuori tutto tremante. Era al sicuro dentro di me. Ce la farò, perché ogni volta che cadrò e mi rialzerò sarò più forte. Perché nessuno può impedirmi di lottare. Ed è questa la forza più grande che abbiamo: che nessuno può impedirci di pensare e lottare per i nostri ideali e per noi stessi. La verità è che noi potremmo fare tutto se volessimo. Gli altri non hanno alcun potere su di noi. La verità è che sulla terra non esistono vere e proprie leggi se non quelle della natura. Se noi manteniamo un animo forte e indistruttibile, nessuno ci potrà attaccare. E allora spendiamo le nostre energie per combattere e fare quello che amiamo, sentirci bene, sentirci veri. E anche se falliamo, non avremo mai fallito davvero perché abbiamo dato tutti noi stessi e una guerra persa sul campo di battaglia spargendo il nostro sangue, è