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Visualizzazione dei post da luglio, 2014

L'acqua del lago non è mai dolce

In quasi dieci anni mi è successa veramente la qualunque. Ho firmato un contratto con una casa editrice e quella me l'ha stracciato illegalmente. Mi ha distrutto talmente tanto che pensavo che un desiderio di rivalsa potesse colmare un vuoto. Allora ho scritto un altro libro, aggressivo, violento, un po' gretto. L'ho sputato fuori così di getto, ma non l'ho mai fatto leggere a nessuno. Tantomeno l'ho mandato alle case editrici. Ho fatto come coloro che dicevo di disprezzare: l'ho lasciato dentro una cartella di un computer e mi sono raggrinzita.  Una prugna. Orribile, non avete idea.  All'università è stato un crescendo di disastri di cui non so se qualcuno si sia mai davvero reso conto. Me compresa. Ho stretto amicizie che non mi bastavano, desiderosa com'ero di una chissà quale notorietà. Alcune le ho abbandonate per riprenderle in futuro. Le ho lasciate sotto il cuscino in attesa di risvegliarmi. Altre le ho tagliate via, strappate, tirate come si fa

Happy Holidays!

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Amici miei, come state? Spero bene, lo spero davvero, spero che stiate passando delle splendide vacanze. Volevo avvisarvi che domani partirò, domani andrò in un posto in cui ho sempre desiderato andare, forse non il mio preferito, ma almeno ne avrò uno da spuntare dalla lista. Non porterò con me il computer e quindi non credo di riuscire a scrivere dei post, ma con il cellulare risponderò sicuramente ai vostri commenti. Mi porterò un blocco per gli appunti e delle penne così potrò scrivere e poi quando sarò tornata farvi un resoconto, forse più di uno perché avrò tanto da raccontare! Sono così emozionata. Da leggere in viaggio mi sono portata: La verità sul caso Harry Quebert  di Joël Dicker, che è un bel mattoncino e mi farà compagnia per un bel po'. Tornerò circa fra due settimane, quindi aspettatemi! Intanto vi auguro una splendida estate per le prossime due settimane (perché poi ve l'augurerò ancora) e vi saluto, ma solo per ora! Vi voglio bene!

Gaza.

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"Non abbiamo alcun interesse ad uccidere civili innocenti e ci rammarichiamo sempre quando i civili vengono colpiti, ma questo tipo d'azione, secondo me, è stato uno dei nostri più grandi successi" Sharon. Credevo che la responsabilità sulle vite di persone innocenti spettasse a tutti coloro che la vita ce l'hanno ancora. E' una vergogna, uno schifo, persone che non si rendono conto di ucciderne altre, persone che non sono in grado di comprendere la disperazione di persone che si vedono piovere sulla testa bigliettini che le avvertono che tra tre quarti d'ora le loro case saranno bombardate. Dov'è l'umanità? Bisognerebbe mettere persone che dicono frasi così obbrobriose davanti alla morte da innocenti. Nessuno di coloro che bombardano contro dei civili pensa che dei terroristi non cesseranno mai il fuoco vedendosi arrivare addosso altro fuoco? Il rammarico e il dispiacere gli abitanti di Gaza lo sputerebbero in faccia a Sharon e avrebbero ragione.

Je ne regrette rien

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Non, Je Ne Regrette Rien - Edith Piaf Io e mia madre non parliamo tanto, il più delle volte discutiamo di cose che alla fine non interessano né all'una né all'altra, ma l'altro giorno mi ha lasciato esporle i libri che devo ancora leggere della libreria perché me ne vuole prendere uno. Ne ho accumulati davvero tanti, saranno una trentina (carte sconto, sconti vari e promozioni fanno male alla salute) e tutti che non vedo l'ora di leggere. Quando me l'ha chiesto sono rimasta deliziata, mi sono sciolta la coda che tengo per scrivere, mi sono alzata dalla sedia e, in mutande e con i calzini che strusciavano sul pavimento, ho aperto la libreria. Glieli ho spiegati tutti, la trama, quello che mi piaceva e quello che adoravo. Lei si è accorta e mi sono accorta anch'io, che non ce n'è uno che sia una storia spensierata e non drammatica. Ho questa strana predilezione per il dramma che lei non condivide. La verità è che sono quasi certa che nel novanta per cento

Quel grammo in più

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spotify:track:4uFBQUyGz1pEHFmW7YsDED Sto per andare a scuolaguida, sono tornata. La vacanza ha avuto i suoi alti e bassi ed è stata strana, ma mai quanto quel ragazzo ho incontrato là. Non mi era mai successo, in un attimo è accaduto tutto, ancor prima che me ne accorgessi, ma non ne voglio parlare, fosse lo farò, velatamente, ma non oggi. Oggi sono distrutta, scrivo da tutto il pomeriggio e non ce la faccio più, sono di quello stanco felice, quello di quando sei distrutto, ma stai comunque alla perfezione. Bevo un caffè dopo l'altro e ogni tanto un sorso di vino. Mi sento una vecchia spugna ubriacona, ma ho come l'impressione che quel vino abbia una gradazione molto bassa, il caffè sembra avere effetti più forti del vino. Qui fa caldo, ma non è ancora il caldo che speravo. Stasera volevo uscire, ma poi ho pensato che effettivamente avevo più voglia di scrivere. Non so voi, ma a me scrivere dà quel senso di esaltazione misto a stanchezza che si ha solo dopo essersi drogat