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Visualizzazione dei post da novembre, 2014

L'acqua del lago non è mai dolce

In quasi dieci anni mi è successa veramente la qualunque. Ho firmato un contratto con una casa editrice e quella me l'ha stracciato illegalmente. Mi ha distrutto talmente tanto che pensavo che un desiderio di rivalsa potesse colmare un vuoto. Allora ho scritto un altro libro, aggressivo, violento, un po' gretto. L'ho sputato fuori così di getto, ma non l'ho mai fatto leggere a nessuno. Tantomeno l'ho mandato alle case editrici. Ho fatto come coloro che dicevo di disprezzare: l'ho lasciato dentro una cartella di un computer e mi sono raggrinzita.  Una prugna. Orribile, non avete idea.  All'università è stato un crescendo di disastri di cui non so se qualcuno si sia mai davvero reso conto. Me compresa. Ho stretto amicizie che non mi bastavano, desiderosa com'ero di una chissà quale notorietà. Alcune le ho abbandonate per riprenderle in futuro. Le ho lasciate sotto il cuscino in attesa di risvegliarmi. Altre le ho tagliate via, strappate, tirate come si fa

Mani fredde, cuore caldo

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Scare Away The Dark - Passenger Avete presente quella sensazione di gelo polare alle mani d'inverno? Forse a voi non accade, ma io ho le mani sempre tremendamente fredde, ghiacciate, direi. Mia madre, quando ero più piccola, mi diceva: "Mani fredde, cuore caldo". E da allora mi sono sempre immaginata il mio cuore che ribolliva di calore. Il mio cuore come un fumante involucro che al suo interno aveva della dolce cioccolata profumata e bollente. Crescendo ho capito che ho le mani troppo lunghe. Mani con dita affusolate e lunghissime, mani da pianista, le chiamano. Mi piacciono le mie mani, nonostante il congelamento persistente. E' come se le mie dita riuscissero ad entrare più a fondo nelle parole, più in profondità nei sentimenti di cui scrivo. Eppure, non so, il concetto del cuore caldo mi è rimasto impresso. A fuoco. Il mio cuore si accende con molta facilità. Suppongo che creda che, se si raffreddasse anche lui, mi potrei tramutare in una statua di ghiaccio

Segnalazione! A un passo dalla vita

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Buongiorno! Io sono ancora immersa nell'aria mattutina anche se è mezzogiorno, ma è anche domenica e quindi è comprensibile! Oggi sono qui per presentarvi un libro. Sapete quanto mi piace far conoscere autori emergenti italiani a qualche persona in più e questo è uno di quei casi. Il libro in questione s'intitola: A Un Passo Dalla Vita. L'autore è Thomas Melis. La data di pubblicazione è: 24 ottobre 2014 L'editore: Lettere animate editore. Trama: È una Firenze fredda, notturna e mai nominata quella che fa da palcoscenico alla storia di Calisto e dei suoi sodali, il Secco e Tamagotchi. La città è segnata dalla crisi globale, dietro l’opulenza pattinata del glorioso centro storico si nasconde la miseria dei quartieri periferici. Calisto è intelligente, ambizioso, arriva dal Meridione con un piano in mente e non ha intenzione di trasformarsi in una statistica sul mondo del precariato. Vuole tutto: tutto quello che la vita può offrire. Vuole lasciarsi

De brevitate vitae

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"Tamquam semper victuri vivitis, numquam vobis fragilitas vestra succurit" "Vivete come se doveste vivere in eterno, mai vi sovviene della vostra caducità" Seneca, De Brevitate Vitae. Seneca è tutto. Un tragediografo, uno scrittore, un poeta, un filosofo, un precettore. Seneca ha scritto ciò che di più bello si possa leggere, ha scritto delle lezioni di vita. Seneca ci dice, ci urla nelle orecchie, che non siamo immortali, ci dice che siamo dei vigliacchi con la paura della morte, ci dice che sprechiamo ciò che di più importante disponiamo: il tempo. Noi viviamo come se dovessimo vivere in eterno, non ci rendiamo conto che un giorno ci spegneremo, potrebbe succedere tra un giorno o tra dieci, cento, mille anni, ma noi progettiamo e rimandiamo come se avessimo tutto il tempo del mondo, come se il futuro esistesse. Il futuro non esiste, ma questa non è una realtà amara, bensì una dolce constatazione con cui conviviamo da sempre. Ciò che Seneca vorrebbe che cap