L'acqua del lago non è mai dolce

In quasi dieci anni mi è successa veramente la qualunque. Ho firmato un contratto con una casa editrice e quella me l'ha stracciato illegalmente. Mi ha distrutto talmente tanto che pensavo che un desiderio di rivalsa potesse colmare un vuoto. Allora ho scritto un altro libro, aggressivo, violento, un po' gretto. L'ho sputato fuori così di getto, ma non l'ho mai fatto leggere a nessuno. Tantomeno l'ho mandato alle case editrici. Ho fatto come coloro che dicevo di disprezzare: l'ho lasciato dentro una cartella di un computer e mi sono raggrinzita.  Una prugna. Orribile, non avete idea.  All'università è stato un crescendo di disastri di cui non so se qualcuno si sia mai davvero reso conto. Me compresa. Ho stretto amicizie che non mi bastavano, desiderosa com'ero di una chissà quale notorietà. Alcune le ho abbandonate per riprenderle in futuro. Le ho lasciate sotto il cuscino in attesa di risvegliarmi. Altre le ho tagliate via, strappate, tirate come si fa

Storie

Ogni libro è una nuova esperienza, nuovi profumi, nuove tonalità d'inchiostro.
Le avventure che ci trovi mentre leggi sono pazzesche e ogni lettore si sarà ritrovato a dire: "Perché io non posso avere una vita così? Un'esperienza vera?", io l'ho pensato più e più volte, poi sono arrivata alla conclusione che ogni personaggio deve essere in simbiosi con il proprio racconto: noi non possiamo fare parte di una storia già terminata, dobbiamo crearne una nostra.
Per questo ho scelto di diventare scrittrice, perché credo che un amante dei libri non sia completo senza raccontare e realizzare, far sì che diventi palpabile, tangibile la SUA storia.


 


Non esistono storie più belle o più brutte, ogni romanzo è un qualcosa a sé e il mondo sarà sempre bello perché è vario.

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