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Visualizzazione dei post da novembre, 2017

L'acqua del lago non è mai dolce

In quasi dieci anni mi è successa veramente la qualunque. Ho firmato un contratto con una casa editrice e quella me l'ha stracciato illegalmente. Mi ha distrutto talmente tanto che pensavo che un desiderio di rivalsa potesse colmare un vuoto. Allora ho scritto un altro libro, aggressivo, violento, un po' gretto. L'ho sputato fuori così di getto, ma non l'ho mai fatto leggere a nessuno. Tantomeno l'ho mandato alle case editrici. Ho fatto come coloro che dicevo di disprezzare: l'ho lasciato dentro una cartella di un computer e mi sono raggrinzita.  Una prugna. Orribile, non avete idea.  All'università è stato un crescendo di disastri di cui non so se qualcuno si sia mai davvero reso conto. Me compresa. Ho stretto amicizie che non mi bastavano, desiderosa com'ero di una chissà quale notorietà. Alcune le ho abbandonate per riprenderle in futuro. Le ho lasciate sotto il cuscino in attesa di risvegliarmi. Altre le ho tagliate via, strappate, tirate come si fa

"Non si accontentava di un cazzo"

Ho scoperto che il mio cervello non smette mai di funzionare. Si arrovella incessantemente intorno ai suoi stessi pensieri. Così, un momento sono serena e sto pensando a studiare, e l'istante dopo una valanga di ricordi mi affolla la mente. Non riesco mai a fuggire. I ricordi belli si sommano a quelli brutti e mi costringono a fermarmi. Devo fare altro. Devo costantemente fare. Altrimenti non ho pace. Altrimenti tutti i pensieri si accatastano e poi esplodono. Non mi basterebbe la vita per tutti quei pensieri, quelle passioni, quei desideri e un po' di loro vanno dimenticati negli anfratti di me, per poi riaffiorare prepotenti quando vorrei scacciarli. Avevo raggiunto un grado di confusione tanto grande da non riuscire a fare nulla. La mia vita era stata messa in stallo a tempo indeterminato: non scrivevo, non leggevo, non studiavo, non parlavo. Ora, giorno per giorno, prendo la mia testa e la tiro su, la infilo sotto l'acqua e comincio a vivere. Mi obbligo a leggere,