L'acqua del lago non è mai dolce
In quasi dieci anni mi è successa veramente la qualunque. Ho firmato un contratto con una casa editrice e quella me l'ha stracciato illegalmente. Mi ha distrutto talmente tanto che pensavo che un desiderio di rivalsa potesse colmare un vuoto. Allora ho scritto un altro libro, aggressivo, violento, un po' gretto. L'ho sputato fuori così di getto, ma non l'ho mai fatto leggere a nessuno. Tantomeno l'ho mandato alle case editrici. Ho fatto come coloro che dicevo di disprezzare: l'ho lasciato dentro una cartella di un computer e mi sono raggrinzita. Una prugna. Orribile, non avete idea. All'università è stato un crescendo di disastri di cui non so se qualcuno si sia mai davvero reso conto. Me compresa. Ho stretto amicizie che non mi bastavano, desiderosa com'ero di una chissà quale notorietà. Alcune le ho abbandonate per riprenderle in futuro. Le ho lasciate sotto il cuscino in attesa di risvegliarmi. Altre le ho tagliate via, strappate, tirate come si fa
Penso che in qualche modo noi abbiamo bisogno di credere a qualcosa per sentirci meno soli, per aggrapparci a qualcosa, una speranza o un'illusione.. in questa vita un po' di coraggio dobbiamo farcelo da soli no? ;) altrimenti non ce lo dà nessuno!
RispondiEliminaGrazie per esserti unita ai miei lettori!
A presto..Sibilla
Capita anche a me di scrivere qualcosa e pensare che non sia nulla di che, ma secondo me è solo scarsa autostima. Almeno per me è così. Io penso che tu sia brava e che i tuoi post siano interessanti!
RispondiEliminaA presto...Sibilla
Grazie molte :) Il tuo blog è fantastico, davvero :)
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