Post

Visualizzazione dei post da novembre, 2015

L'acqua del lago non è mai dolce

In quasi dieci anni mi è successa veramente la qualunque. Ho firmato un contratto con una casa editrice e quella me l'ha stracciato illegalmente. Mi ha distrutto talmente tanto che pensavo che un desiderio di rivalsa potesse colmare un vuoto. Allora ho scritto un altro libro, aggressivo, violento, un po' gretto. L'ho sputato fuori così di getto, ma non l'ho mai fatto leggere a nessuno. Tantomeno l'ho mandato alle case editrici. Ho fatto come coloro che dicevo di disprezzare: l'ho lasciato dentro una cartella di un computer e mi sono raggrinzita.  Una prugna. Orribile, non avete idea.  All'università è stato un crescendo di disastri di cui non so se qualcuno si sia mai davvero reso conto. Me compresa. Ho stretto amicizie che non mi bastavano, desiderosa com'ero di una chissà quale notorietà. Alcune le ho abbandonate per riprenderle in futuro. Le ho lasciate sotto il cuscino in attesa di risvegliarmi. Altre le ho tagliate via, strappate, tirate come si fa

Il mare d'inverno

Immagine
Extreme - More than words Il mio sogno è poter prendervi per mano e portarvi nel mio mondo, dentro la mia testa a scoprire i miei pensieri e i miei segreti. Potreste vedere la bellezza che scorgo in determinate persone. Sentireste l'affetto appena nato. Sentireste il senso d'infinita comprensione che mi ha assalito quando ci siamo detti: "Andiamo a vedere il mare d'inverno!". Il mare d'inverno. Riempitevi della facilità di esser felici. Basterebbe svegliarsi presto per il semplice gusto di guardare fuori dalla finestra e ammirare il sole che sorge su una Milano completamente deserta, assopita. Decidere di spendere nove euro, prendere il treno e arrivare a Genova. E lì, camminare... fino a dove? Fino alla meta... senza raggiungerla. Oh, no, non esiste una meta precisa, non esiste il centro di tutto perché, una volta che lo si ha trovato, si sposta e voi o provate a seguirlo o vagate verso il mare. Un gruppo di ragazzi, tutti completamente diversi

Ambivalenza

Immagine
Urban Strangers - Empty Bed Il mio umore sta cambiando. Sono volubile, sono triste, a tratti in modo assoluto, sono allegra, a tratti eccessivamente. Ogni giorno che passa, la mia prospettiva cambia sempre di più. Vedo Milano come la più bella città del mondo, ma mi sento schiacciata da due muri che desiderano scontrarsi. Sono posta su uno sgabello al centro di una stanza arricchita da due bandiere e io devo stare sullo sgabello, ferma e buona. La pacatezza, però, per la mia mente, non è mai esistita. Lavoro, lavoro, lavoro, tutto va al mio cervello che fatica ad elaborare troppe informazioni. Ed intanto rischio di scoppiare, perché non posso dire. Ma, intanto, urlo e mi vizio. Sono in un luogo colmo di persone potentissime. Il mio corpo ne risente. Il mio cervello si sfinisce nella battaglia tra giusto e conveniente. E, intanto, non posso scrivere, perché non ho tempo. Fino alle tre di notte resto sveglia, ma non posso scrivere, perché non ho tempo e ci sono troppi occhi intor