L'acqua del lago non è mai dolce

In quasi dieci anni mi è successa veramente la qualunque. Ho firmato un contratto con una casa editrice e quella me l'ha stracciato illegalmente. Mi ha distrutto talmente tanto che pensavo che un desiderio di rivalsa potesse colmare un vuoto. Allora ho scritto un altro libro, aggressivo, violento, un po' gretto. L'ho sputato fuori così di getto, ma non l'ho mai fatto leggere a nessuno. Tantomeno l'ho mandato alle case editrici. Ho fatto come coloro che dicevo di disprezzare: l'ho lasciato dentro una cartella di un computer e mi sono raggrinzita.  Una prugna. Orribile, non avete idea.  All'università è stato un crescendo di disastri di cui non so se qualcuno si sia mai davvero reso conto. Me compresa. Ho stretto amicizie che non mi bastavano, desiderosa com'ero di una chissà quale notorietà. Alcune le ho abbandonate per riprenderle in futuro. Le ho lasciate sotto il cuscino in attesa di risvegliarmi. Altre le ho tagliate via, strappate, tirate come si fa

Spells.

Ho finito di leggere anche Spells (a dire il vero, l'ho finito 5 giorni fa...), è un libro di Aprlinne Pike ed è il seguito di Wings:



Wings. 
Quarta di copertina.
Laurel  fissava incantata quelle cose trasparenti che le spuntavano dalla schiena. Erano terribilmente belle, troppo belle per poterle descrivere a parole.

Si girò di nuovo verso lo specchio, gli occhi incollati a quei petali leggeri che fluttuavano dietro la sua testa.
Sembravano quasi… ali.

 

Spells 
Quarta di copertina.
L'estate è appena iniziata e la vita di Laurel non è più la stessa. Ora che sa di essere una fata non può certo ignorare le sue responsabilità nei confronti di Avalon. Ecco perché, quando viene convocata all'accademia delle fate, per un corso di magia, decide di partire subito. 
Ad Avalon Laurel potrà finalmente essere se stessa e imparare gli incantesimi che le permetteranno di difendere le porte del regno dai suoi terribili nemici. Ma tornare ad Avalon significa ben altro. Significa rimettere in discussione tutto e ferire la persona che più ama al mondo, il suo dolcissimo fidanzato umano, David. Perché lì rivedrà Tamani...

 

Giudizio personale. 
Insomma... poteva esserci di meglio, il libro è stuzzicante e goloso, ma non ha un succo vero e proprio. Forse perché è il libro di mezzo tra tre, ma la questione rimane. Non c'è un punto forte, di emozione, tutto scorre via senza pensieri, dall'inizio si capisce ciò che succederà e gli imprevisti non ci sono. 
L'ho trovato non poco banale devo dire. 
Di cattivissimo gusto ho trovato anche la frase riportata sul retro del libro: 
"Mescolando un pizzico di Harry Potter e una generosa dose di Twilight, Aprilinne Pike ha creato una ricetta vincente". Prima di tutto di Harry Potter questo libro non ha assolutamente niente, tantomeno di Twilight, anche se, come viene fatto sapere a grandi lettere su ogni libro, questa è una saga amata da STEPHENIE MEYER... e allora? Quanto l'hanno pagata per "amare" questa saga? 
Comunque... Un libro, inoltre, non deve essere scopiazzato da altri, è la cosa che più detesto, se devi copiare fai a meno di scrivere un libro. Meglio una storia scontata in cui ci metti del tuo, che una originale copiata. 

Non mi ha convinta per niente, 2 stelle (scarse).

Frasi più belle (in questo caso una e nemmeno tanto bella).  
"Sarebbe stato come giocare con un fiume in piena, un passo azzardato e la corrente ti porta via". 

E ora un aforisma sulla vita per addolcire un po' questo post, grazie Einstein: 

"Ci sono due modi di vivere una vita. Uno è pensare che niente un miracolo. L'altro è pensare che ogni cosa è un miracolo". 






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