In quasi dieci anni mi è successa veramente la qualunque. Ho firmato un contratto con una casa editrice e quella me l'ha stracciato illegalmente. Mi ha distrutto talmente tanto che pensavo che un desiderio di rivalsa potesse colmare un vuoto. Allora ho scritto un altro libro, aggressivo, violento, un po' gretto. L'ho sputato fuori così di getto, ma non l'ho mai fatto leggere a nessuno. Tantomeno l'ho mandato alle case editrici. Ho fatto come coloro che dicevo di disprezzare: l'ho lasciato dentro una cartella di un computer e mi sono raggrinzita. Una prugna. Orribile, non avete idea. All'università è stato un crescendo di disastri di cui non so se qualcuno si sia mai davvero reso conto. Me compresa. Ho stretto amicizie che non mi bastavano, desiderosa com'ero di una chissà quale notorietà. Alcune le ho abbandonate per riprenderle in futuro. Le ho lasciate sotto il cuscino in attesa di risvegliarmi. Altre le ho tagliate via, strappate, tirate come si fa ...
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Lingua biforcuta...
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Avevo intenzione di parlare di un argomento specifico in questo mio post, ma la rabbia mi acceca, praticamente non ci riesco! Sarà difficile anche studiare arte oggi... il punto è che non so verso chi... verso chi devo avere rabbia, verso chi ne ho?!
Il nervosismo mi fa prudere la pelle e le dita premono i tasti del computer a scatti, quasi li rompo, ma mi accorgo che questo povero computer non mi ha fatto niente.
Sono certa di essere io l'esagerata, quella che pensa in modo diverso e se riuscissi solo per UN MINUTO a chiudere la mia boccaccia sarei felice per la vita, ma non ci riesco o semplicemente non voglio. Io mi accetto per quella che sono, il punto è che le persone che vorrei lo facessero non pensano come me e così fraintendono ogni mio gesto, ma in fondo chi pensa come me?
E' così frustrante! Io parlo troppo, vivo in un mondo che non è il nostro, nel mio mondo la giustizia esiste, nel mio mondo non esistono regole, ma ci si aiuta a vicenda, non esiste il completo egoismo.
Quando qualcuno fa qualcosa di egoista e si vanta pure di averlo fatto e prende in giro chi è stato onesto e a ha fallito (e non parlo di me) mi scatta un'adrenalina dentro che sembro fatta di argento vivo.
Ma, visto che era già successo parecchie volte di litigare, allora oggi ho lasciato perdere, ho pensato 'stai zitta che è meglio' e, invece, mi provoca. Bastava una scintilla per accendere la miccia e far esplodere la bomba. Ho provato a dirgli che se gli avessi detto quello che pensavo di lui si sarebbe arrabbiato, lui mi ha detto di dirglielo comunque e io questo ho fatto cercando di dirlo nel modo più dolce possibile. Ecco, la gentilezza quando si tratta di argomenti che mi stanno a cuore non è esattamente il mio forte. Così abbiamo cominciato a litigare, tutta la classe intorno a noi che partecipava poco a poco al litigio: chi stava con me, chi con lui, chi in mezzo. Alla fine lui ha offeso non solo me, ma anche le uniche amiche che ho, dicendo: "Ecco la paranoica, la presuntuosa e l'altra paranoica!", ho abbandonato tutto e ho detto: "Ecco lo stronzo, il copione e lo stronzo!". Silenzio assoluto. Forse perché nemmeno i suoi più cari amici gli si rivolgono così. Poi un boato di approvazione, ma io non ero per niente felice, non volevo dirlo, non volevo farlo. Inoltre mi ha detto che lui non si era mai rivolto così a me e che da ora in avanti lo avrebbe fatto e che avevo la bocca che sputava veleno, non parole. Mi ha definita un serpente. Questa volta ho esagerato, ho sbagliato, ma non ne vuole più sapere di parlarmi. Scusami.
Lana Del Rey - Body Electric Mi è capitato in questi giorni di ricominciare a leggere dopo un lungo periodo di assenza dalle mie amate pagine scritte e mi sono imbattuta nell'ennesimo triangolo amoroso. Non che mi dia fastidio, perché anche se i triangoli amorosi non li capisco e ne farei volentieri a meno, non è questo il punto critico. Il punto critico è l'evoluzione che caratterizza SEMPRE uno dei due ragazzi del triangolo. Come si sa, c'è un ragazzo buono, gentile e un po' timido e uno che si può definire il classico cattivo ragazzo. Io sto parlando del classico cattivo ragazzo che diventa una specie di cane da borsetta della ragazza. Lo detesto! Una persona forte, orgogliosa, sicura di sé fino all'impossibile, spavalda, furba e assolutamente fantastica come il cattivo ragazzo, non può e sottolineo NON può mettersi a pregare ai piedi della ragazza perché gli regali un po' del suo femmineo tempo! E vado davvero fuori dai gangheri quando l'autrice...
–3-2-1! 2013!– Buuuum! Spumante. Fuochi d'artificio che esplodono. "Aiutatemi" penso. –Auguri! Auguri!– mi dicono, ma io non li sento. Schiocco baci qua e là senza quasi rendermene conto. Intanto sto pensando e dalle mie orecchie escono sbuffi di fumo. Dentro la mia testa, tanti ingranaggi stanno lavorando a tutta birra. Io non riesco a smettere di pensare. C'è qualcosa dentro di me che non va. Non mi sento felice. Mi guardo intorno, ma non vedo chi vorrei vedere. "E chi vorrei vedere?" mi chiedo dentro la mia testa. Già, chi? Chi? Rispondiamo a questo eterno dilemma. Chi? Non lo so. Tante domande e poche risposte. Sento che nella mia vita manca qualcuno. Sento che avrei voluto essere con quel qualcuno in quell'istante. Ho gli amici che chiunque vorrebbe e sono felice di ciò. Ma manca qualcosa. E' come se dentro di me una vocetta stesse urlando che devo ancora cercare. Scavare e portare alla luce ciò che davvero desidero. E quando ...
Non Farti Cadere le Braccia - Edoardo Bennato Albania, Egitto, Marocco, Libia, Siria, Nigeria. Il sogno di un giovane di lavorare. Il sogno di un vecchio di vivere ancora un po'. Il sogno di una madre di dare da vivere al proprio figlio. Il sogno di un bambino di non avere più paura. Il sogno di un adulto di credere in ciò che desidera. Il sogno di studiare. Il sogno di non morire. Il sogno di non mettere i piedi su una mina antiuomo. Ho visto occhi piangere, lottare, infuocarsi di rabbia, accendersi di speranza, tristi di abbandono e felici di un nuovo mondo. Ho visto persone rannicchiate per terra, al buio, ben attente che la luce della sorveglianza non si posasse su di loro. Li ho visti scattare, con una forza straordinaria, verso quella che noi chiamiamo "barca della morte" e che loro chiamano "barca della vita". Li ho visti cadere sulla terra ferma, sfiniti, e poi rialzarsi con del sangue nuovo nelle vene. Nei loro occhi non c'è noia, c'è volo...
Se se l'è presa evidentemente avevi ragione... E poi è meglio sfogarsi che covare la rabbia: quando si esplode, poi è peggio.
RispondiEliminaHai pienamente ragione ^^
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