L'acqua del lago non è mai dolce

In quasi dieci anni mi è successa veramente la qualunque. Ho firmato un contratto con una casa editrice e quella me l'ha stracciato illegalmente. Mi ha distrutto talmente tanto che pensavo che un desiderio di rivalsa potesse colmare un vuoto. Allora ho scritto un altro libro, aggressivo, violento, un po' gretto. L'ho sputato fuori così di getto, ma non l'ho mai fatto leggere a nessuno. Tantomeno l'ho mandato alle case editrici. Ho fatto come coloro che dicevo di disprezzare: l'ho lasciato dentro una cartella di un computer e mi sono raggrinzita.  Una prugna. Orribile, non avete idea.  All'università è stato un crescendo di disastri di cui non so se qualcuno si sia mai davvero reso conto. Me compresa. Ho stretto amicizie che non mi bastavano, desiderosa com'ero di una chissà quale notorietà. Alcune le ho abbandonate per riprenderle in futuro. Le ho lasciate sotto il cuscino in attesa di risvegliarmi. Altre le ho tagliate via, strappate, tirate come si fa

Una storia tragica finita bene u_u

Sono tornata dopo 3 lunghiiiiiiissimi giorni di assenza, mi sembra di non scrivere da anni, mi sa che è diventata una droga questa pagina!
Beh, la gita è andata benissimo!! Mi sono divertita come una matta, certo dovrei andarmi a confessare per tutte le parolacce che ho detto, ma io sono atea per cui... tutti gli altri però si! Devono andarci, tranne 2...
Comunque, siamo andati in due classi, la parte davanti è stata occupata dall'altra classe e pareva la quiete dopo la tempesta, tutti buoni buonini, mentre noi ci siamo messi dietro tutti a giocare a briscola, a braccio di ferro e varie altre cose in piedi come tanti incivili quali siamo.
Però mi sono resa conto che un'intera giornata con lui è stata pesante. Poche volte è stato buono e tranquillo a parlare e ad ascoltare la musica. Ma guarda chi mi vado a scegliere -.-"
Della gita mi ricordo solo vu cumprà (se si scrive così), un figo pazzesco con i pantaloni rossi al quale passandoci accanto ho detto come una scema "oh, ciao" e lui ha fatto lo stesso... mi sono sentita abbastanza deficiente e io e lui che ci facevamo scherzi a tutto spiano.
Volevamo passare dalle porte scorrevoli e meccanismi vari uno prima dell'altra e così, alla fine, mi cingeva la vita e passavamo insieme oppure mi prendeva in braccio. Io lasciavo fare, circa, alcune volte tiravo un po' di pugni a caso, ma sicuramente non volevo smettesse.
Ieri, invece, siamo tornati a scuola, nella versione di latino sono andata bene (ma dai...) ma io e lui abbiamo cominciato a litigare come non facevamo da tempo.

*_*



Mi è salita un'angoscia tale che non riuscivo più a smettere di controbattere. Mi dà fastidio quando tratta male alcune persone, non lo sopporto, ognuno è fatto a modo suo e il suo fare superiore mi fa imbestialire. Poi non volevo più litigare, ma non mi fermavo più. Sono tornata a casa con un mal di testa terribile e così, senza nemmeno ripassare latino per l'interrogazione di latino del giorno dopo (oggi), sono andata di filato nel letto, mi sono levata le scarpe e mi ci sono infilata vestita. Ho dormito per un po' e poi finalmente ho capito come mai mi dà tanto fastidio quando tratta così le persone e come mai io lo tratto un po' male un po' bene. Ora non vi racconto la struggente storia della mia infanzia tormentata, vi basti sapere che da piccola (ehm, fino a circa metà della 2^ media) c'erano molti ragazzi che mi trattavano male, in un modo così cattivo che ogni giorno mi trattenevo per non piangere fino ad essere a casa. Per loro io ero troppo magra. Fatto sta che un giorno sono scoppiata a piangere in classe, disperata dai modi di fare di queste persone. Le odiavo. Decisi di cambiare: mi feci crescere i capelli, tolsi gli occhiali, infilai dei vestiti più femminili e andai a scuola (i capelli mi crescono in fretta). Nessuno mi prese in giro, mi guardavano tutti. Fui abbastanza soddisfatta di me, ma capii che non era solo il mio aspetto che doveva cambiare, ero io. Dovevo smettere di essere una bambina debole e rafforzare il mio carattere. Divenni così forte che nessuno più smise di rispettarmi, nessuno più mi trattò male. Ero riuscita a cambiare, a far emergere quella personalità forte che c'era in me.
Io quindi sono riuscita a sconfiggerli, ma ci sono le persone che non ce la fanno e io mi sento in dovere di aiutarle. Vedere lui che prende in giro le persone grasse nella nostra classe e loro che non reagiscono è un po' come rivedere la mia debolezza riaffiorare, la pena che provo per loro mi fa infuriare.
Praticamente io mi sono innamorata della mia più grande paura d'infanzia.
Una fregatura?? Eh lo pensavo anch'io. Forse è davvero così. Non si sa.

Commenti

  1. Però vedi... hai iniziato a modificare il tuo aspetto fisico e apparente.... Ai tuoi compagni interessava solo questo.. Io credo avrei mantenuto il mio aspetto e cercato di migliorare il mio carattere, fargli vedere che loro non avrebbero vinto su me. Io non sarei mai diventata come loro avrebbero voluto. Sarei rimasta me stessa, più forte di prima e li avrei lasciati perdere, perchè in fondo i deboli non sono che loro.... un bacio ;) Ps: mi ricordi un libro tu...

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  2. Lo so, il mio aspetto fisico l'ho modificato, ma devo ammettere che ero così solo per distinguermi non perché mi piacesse. Sono diventata quello che volevo diventare capisci, non è che ero me stessa :) Davvero?? Wow *w*

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