Un sogno di tanti? Un sogno di pochi? Non lo so, ma io sono sempre stata attratta dal passato. Da un'epoca differente in cui tutto era diverso. Naturalmente bisogna considerare anche i lati negativi, ma io, per ora, mi concentro su quelli positivi.
Esistono tanti luoghi che mi ricordano il passato, ma prima voglio precisare che parlo d'inizio '900.
Infondo io sono nata nel '900 e questo già lo adoro, anche se so di non avere visto praticamente niente del XX secolo, mi considero un po' come una "giovane vecchia", una che sa cosa sono delle cose che, adesso, i bambini non potrebbero neanche lontanamente immaginare.
Cercando di non divagare sull'argomento torno al mio piccolo sogno (uno dei tanti): m'immagino uscire dalla mia casetta in una giornata nuvolosa, con la strada di pietra bagnata. Io, vestita di tutto punto, avvolta in un lungo abito stretto in vita e a sbuffo sulle gambe (naturalmente avrei trasgredito e non mi sarei messa né calze né corsetto), con il ticchettare incessante delle scarpette sul terreno, un cappello enorme in testa per ripararmi dalla pioggia imminente che mi sarei tolta non appena fossi uscita di casa e una borsa abbastanza grande da contenere il mio taccuino, la mia penna e un buon libro.
Mi sarei diretta alla fermata del tram e ci sarei salita aspirando la sensazione di antico che amo tanto.
Era un giorno di festa, domenica e dovevo fare delle commissioni. Sarei andata in libreria: una libreria enorme, con delle scalette per arrivare ai ripiani più alti, mi sarei diretta a passi sicuri verso la parete est, dallo scaffale in legno chiaro avrei estratto un libro con la copertina di stoffa rossa, l'avrei aperto e vi avrei trovato macchie d'inchiostro e lettere scritte a metà (come ancora accade), dalla finestra accanto, coperta di un intelaiatura colorata d'oro e i vetri leggermente bombati, avrei visto il sorgere del sole, nelle sue mille sfumature e le pagine del libro si sarebbero colorate di giallo e arancione. Avrei salutato "Arold" (?) al bancone e lui mi avrebbe risposto con voce nasale:
-Miss, vada a prendere i dolci alla pasticceria- io avrei sorriso facendomi intendere e lui avrebbe ribattuto -E torni questa volta. Non si faccia ancora trascinare via dai suoi sogni ad occhi aperti-.
Senza dire una parola me ne sarei andata alla pasticceria senza voltarmi verso quell'Arold paffuto e con gli occhialetti sferici che mi conosceva tanto bene.
Alla pasticceria avrei ordinato dei croissant e, intanto che aspettavo, avrei rimirato per la millesima volta quel posto: una luce calda e gialla accendeva i dolciumi disposti delicatamente su ciotole d'argento, tavolini di ebano con sopra tovagliette di pizzo candido adornavano il posto e seduti sulle sedie i passanti affamati scherzavano e ridevano prendendo un cappuccino. Il profumo di dolci e il calore del luogo mi avrebbero fatta sentire a casa. Avrei ritirato i miei croissant, una cioccolata calda e avrei rubato un cioccolatino lasciando un penny sul bancone.
Mi sarei imposta di tornare alla libreria, ma avrei visto passare il ragazzo di cui ero innamorata da tanto, mi avrebbe sorriso e mi sarei seduta a scrivere e scrivere, supplicando, quando fosse finito, l'inchiostro a chiunque fosse capitato nelle mie grinfie.
Sai anch'io a volte m'immagino come sarebbe stato fantastico vivere in un'altra epoca .Io però avrei tanto voluto essere nata verso la fine dell'ottocento .Sembra un mondo così bello e appassionante . Avrei tanto voluto camminare per le strade e vedere gente a bordo di carrozze e sentire il leggero suono dei zoccoli dei cavalli .A volte quando cammino provo a immaginarlo e mi rendo conto della fantastica sensazione che procura.Baci !!!Lin*-*
RispondiEliminaAnche quella è un'epoca splendida *w*
EliminaCara poetessa,mi hai fatto vivere in un bel sogno....
RispondiEliminaSei splendida!
Ciao cara e buon pomeriggio:)
Baci baci
Luci@
Grazie mille Luci@ :)
Eliminascrivi proprio bene, sai?
RispondiEliminaOh, grazie, sei molto gentile ^^
Eliminafelice fine settimana a te...ciao
RispondiEliminaGrazie ^^ anche a te!
EliminaMia sorella vive qui ovviamente ma nella sua mente vive in un'altra epoca, in quella che hai descritto tu, forse qualche tempo dopo, i vestiti non sono gli stessi. Lei crede nei sani principi che avevano qualche tempo prima di adesso e per le occasioni speciali si veste come ci si vestiva tempo addietro. è una cosa favolosa vederla vestita in quel modo e sentirla esprimere i suoi pensieri :D
RispondiEliminaDavvero fantastico, tua sorella è un mito! =D
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