L'acqua del lago non è mai dolce

In quasi dieci anni mi è successa veramente la qualunque. Ho firmato un contratto con una casa editrice e quella me l'ha stracciato illegalmente. Mi ha distrutto talmente tanto che pensavo che un desiderio di rivalsa potesse colmare un vuoto. Allora ho scritto un altro libro, aggressivo, violento, un po' gretto. L'ho sputato fuori così di getto, ma non l'ho mai fatto leggere a nessuno. Tantomeno l'ho mandato alle case editrici. Ho fatto come coloro che dicevo di disprezzare: l'ho lasciato dentro una cartella di un computer e mi sono raggrinzita.  Una prugna. Orribile, non avete idea.  All'università è stato un crescendo di disastri di cui non so se qualcuno si sia mai davvero reso conto. Me compresa. Ho stretto amicizie che non mi bastavano, desiderosa com'ero di una chissà quale notorietà. Alcune le ho abbandonate per riprenderle in futuro. Le ho lasciate sotto il cuscino in attesa di risvegliarmi. Altre le ho tagliate via, strappate, tirate come si fa

Imprecisione

Quando il Diavolo ci mette le corna. 
Detestavo tante cose e ora, per magia, le adoro. 
Domani inizia la scuola: quinta liceo... ma non importa perché non è un dramma. E' solo un'altra tappa. E' l'anno conclusivo. Voglio viverlo alla grande. Come se fosse l'ultimo. 
Vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo. Quest'anno sarà così importante e io mi sento piena di energia. Non voglio pensare al futuro, oggi è già abbastanza bello. 
Sfrontatezza, irrequietudine, meraviglia, inaspettato. 
E se anche non sarò sfrontata, sarò irrequieta. E se anche non ci sarà meraviglia, sarà inaspettato. Per ora sento che ognuna di queste parole mi appartiene. 
Forse però la parola che meglio mi descrive è: imprecisione.
Sono imprecisa. Tanto imprecisa che inizio le frasi con la "e" e che mi piacciono i punti e gli stacchi violenti. Mi piace la violenza delle parole, la brutalità e la dolcezza fuse insieme. E questo è impreciso. Così impreciso che rischia quasi di diventare uno stile proprio, qualcosa di personale. Ma, la personalità, è difficile da accettare e a volte, chi ce l'ha, la reprime. 
L'abbiamo tutti. Tutti. Senza eccezioni. 
Così, un lavoro, un opera, un figlio, non devono essere universali, ma personali, e perciò non possono piacere a tutti. 
Perché le armonie di Bach non sono quelle di Mozart. Perché i libri di R.R. Martin non sono quelli di J.K. Rowling. Perché c'è imprecisione. 
L'imprecisione... quella minuscola goccia di qualcosa che ci rende unici.
Ho un'idea in mente. Quelle che avevo preventivato mi annoiano. Ho un'idea semplice e il Diavolo (diavolo!) ha deciso che la devo provare sulla mia pelle. Ha deciso di metterci le corna.
   

Commenti

  1. Il tuo punto di vista è sempre speciale, Anto ♥♥ Le imprecisioni in effetti sono quelle che ci costruiscono e ci rendono speciali ☻

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    1. Cerco sempre di rendere un pensiero diverso da quello di qualcun altro, perché trovo che ascoltare punti di vista completamente diversi dai nostri, sia qualcosa di estremamente educativo, che serve sempre :)

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  2. Oh Jeez ho sempre amato iniziare le frasi con "e". E i punti forti e le frasi di due sole parole e gli stacchi improvvisi e violenti, cavolo amo tutto questo <3
    E tu sei un mito. Niente da aggiungere

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    1. Ahahahah, grazie Alic, felicissima che apprezzi u_u

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  3. Se tutti i libri fossero come quelli di Martin non ci sarebbero più soggetti vivi!!

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