L'acqua del lago non è mai dolce

In quasi dieci anni mi è successa veramente la qualunque. Ho firmato un contratto con una casa editrice e quella me l'ha stracciato illegalmente. Mi ha distrutto talmente tanto che pensavo che un desiderio di rivalsa potesse colmare un vuoto. Allora ho scritto un altro libro, aggressivo, violento, un po' gretto. L'ho sputato fuori così di getto, ma non l'ho mai fatto leggere a nessuno. Tantomeno l'ho mandato alle case editrici. Ho fatto come coloro che dicevo di disprezzare: l'ho lasciato dentro una cartella di un computer e mi sono raggrinzita.  Una prugna. Orribile, non avete idea.  All'università è stato un crescendo di disastri di cui non so se qualcuno si sia mai davvero reso conto. Me compresa. Ho stretto amicizie che non mi bastavano, desiderosa com'ero di una chissà quale notorietà. Alcune le ho abbandonate per riprenderle in futuro. Le ho lasciate sotto il cuscino in attesa di risvegliarmi. Altre le ho tagliate via, strappate, tirate come si fa

FELICITA'!

Lo so che è tardi, che dovrei leggere, stare fuori, guardare un film, ma sono troppo felice e devo condividere questa mia felicità con tutti voi!
Sono qui in camera mia, con i pigiama addosso, la luce del computer, un bloc-notes scritto per metà e la mia faccia struccata illuminata di un sorriso che va da una parte all'altra. Sto mostrando i denti a più non posso, se fossi nell'antichità mi direbbero che una dama non può sorridere in un modo così disinibito, ma sono sola, sola nei miei pensieri, nei miei sogni, nella mia caotica testa, con una risata di gioia tenuta a freno a stento per quelli che qui già dormono. E tutto questo per un gesto semplice semplice, che mi fa stare bene e quasi piango dall'emozione, sono tanto felice che qualcuno tenga a me.
Quel qualcuno lo voglia o no, sta diventando speciale. Mi fa paura, è un rischio. Ma ho imparato a rischiare e voglio continuare!


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