L'acqua del lago non è mai dolce

In quasi dieci anni mi è successa veramente la qualunque. Ho firmato un contratto con una casa editrice e quella me l'ha stracciato illegalmente. Mi ha distrutto talmente tanto che pensavo che un desiderio di rivalsa potesse colmare un vuoto. Allora ho scritto un altro libro, aggressivo, violento, un po' gretto. L'ho sputato fuori così di getto, ma non l'ho mai fatto leggere a nessuno. Tantomeno l'ho mandato alle case editrici. Ho fatto come coloro che dicevo di disprezzare: l'ho lasciato dentro una cartella di un computer e mi sono raggrinzita.  Una prugna. Orribile, non avete idea.  All'università è stato un crescendo di disastri di cui non so se qualcuno si sia mai davvero reso conto. Me compresa. Ho stretto amicizie che non mi bastavano, desiderosa com'ero di una chissà quale notorietà. Alcune le ho abbandonate per riprenderle in futuro. Le ho lasciate sotto il cuscino in attesa di risvegliarmi. Altre le ho tagliate via, strappate, tirate come si fa

Esperienza fotonica

Emozioni - Battisti

"Ora dobbiamo respirare fortissimo e riempirci i polmoni di aria" e fu così che respirai per la prima volta la Francia, per la prima volta Parigi. La prima cosa che ho visto è stato il cielo e un palazzo. Un palazzo bianco che assomigliava tanto a come avevo immaginato la casa di Marine nel mio libro. In quel momento Parigi mi aveva già fatta sua.
Tutto di quella città mi rendeva felice. Gli antichi palazzi, l'onnipresente Senna, gli alberi secolari mi lasciavano senza fiato e con un meraviglioso calore nel cuore.
Parigi mi scaldava il cuore, sentivo tutta la meraviglia che vagava con il vento, sentivo la magia.
E' stato quando ho visto da sotto la torre Eiffel che mi sono sentita splendidamente impotente e felice. Tutto quel ferro che si attorcigliava fino alla cima con impresso il nome di Dumas nel mezzo. Gli alberi mezzi spogli e mezzi fioriti. Il vento che smuoveva qualsiasi cosa. Stavo vivendo dentro il mio libro. Ho vissuto qualcosa d'indescrivibile. Stavo vivendo dentro la mia creazione con la persona con la quale avrei voluto da sempre condividerla.
Lì lo sapevo, sapevo perfettamente che avevo avuto fortuna.
Sapevo che avrei dovuto imprimermi ogni singola immagine e parola negli occhi e nelle orecchie, in modo da ricordarmela anche quando mi sarei voltata per andarmene.
Sapete, sembra una sciocchezza, ma, a Parigi, la metropolitana corre davvero velocissima. Non dà nemmeno il tempo alla vista di seguire il corpo. E quando il corpo si ritrova davanti a Notre Dame, gli occhi devono correre, più veloce di un raggio di sole, per raggiungerlo.
Notre Dame è una chiesa incantata. Grigia, spoglia, ma incantata. Quando la si osserva si ha l'impressione che tanta polvere dorata stia volando tutt'intorno. E poi, quando si sale, e si sta in mezzo alle due torri, ci si sente parte del tutto. Ci si sente parte dell'incanto. I gargoyle riposano accanto, ti si accucciano davanti e lì, solo in quell'istante, si vede la magia. Nell'istante in cui si scruta la Senna, con i piedi sul pavimento di pietra e i mostri addormentati vicini, la magia ti avvolge.


Ritornare da Parigi mi ha frantumata. Risvegliarsi in una realtà dove niente di quello che esisteva a Parigi esiste davvero mi ha mezza massacrata.
La mia mente sta iniziando a farmi paura. Anche se non so dove sia.

Commenti

  1. Oh, vedo che la città francese ha sortito come un incantesimo su di te. So che è dura tornare, ma anche la normalità ha la sua polvere dorata^^

    Moz-

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    1. Per adesso, purtroppo, la normalità continua ad essere grigiastra :/

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  2. Si chiama "hangover" e cito da un'immagine che spiega in particolare il "book-hangovering": the inability to start a new book beacuse you're still living in the last book's world" x'D
    Io la reinterpreto anche per le gite o le esprienze davvero splendide che ti rendono impossibile tornare alla vita reale. Impossibile o incredibilmente doloroso. A seconda.
    Comunque sono assolutamente contenta per te e per quello che hai provato, deve essere davvero un'emozione unica <3
    E adesso ho ancora più voglio di vedere Parigi. Ogni volta trovo un motivo in più per volerla visitare.
    Un bacio, e spero che riuscirai a tenerti addosso questo incantesimo ancora per molto tempo.

    Alic

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    1. <3 Ora so che cos'ho, tra l'altro non mi è ancora passata D:
      Ci DEVI andare, davvero, la consiglierei a chiunque *^*

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  3. io amo Parigi, ci vado spesso ma è sempre un'inspiegabile e bellissima emozioni poterla vivere

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    1. E' vero, mi ha dato l'impressione di una di quelle città di cui non ti stanchi mai!

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  4. Mi è piaciuto moltissimo il tuo modo di raccontare quest'esperienza! Molto descrittivo e anche emozionante. Ci sono stata una volta a Parigi. Molto bella ma purtroppo ci sono stata con le persone sbagliate, magari andandoci con le persone giuste la troverei ancora più bella ^^ .
    A presto .. Dream Teller ^

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    1. Sicuramente; pensa che io ho paura di tornarci perché le persone con cui ci sono stata erano davvero le migliori che avrei mai potuto scegliere :')

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  5. Ciao Anto <3
    É sempre un piacere leggere i tuoi post!
    É come se mi avessi trasportata,con le tue parole,a Parigi,una città che mi piacerebbe visitare :)

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  6. Vacci con le persone giuste, però, mi raccomando ;)

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    1. Ci proverò ,grazie per il consiglio :))
      Volevo avvisarti che ti ho nominata qui http://aprileportedellafantasia.blogspot.it/2015/03/salve-amici-lettori-sono-contentissima.html (per il Liebster Award 2015)

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    2. Grazie mille per il premio! <3 passo subito a ritirarlo :D

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  7. "Ora dobbiamo respirare fortissimo e riempirci i polmoni di aria" e fu così che respirai per la prima volta la Francia, per la prima volta Parigi.

    Mi sembra la cosa che ho pensato io quando ho messo piede a Helsinki, la città che ho sognato per anni. Mi ricordo proprio di aver respirato a pieni polmoni, come se non l'avessi mai fatto prima di allora. Ora se penso a Helsinki penso subito all'aria fresca :)

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    1. :D Non sono mai stata a Helsinki e non penso ci vorrei andare (troppo freddo eheh), però, sono sicura che se una persona pensa questa cosa appena arriva in un posto, allora quel posto è quello giusto!

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