L'acqua del lago non è mai dolce

In quasi dieci anni mi è successa veramente la qualunque. Ho firmato un contratto con una casa editrice e quella me l'ha stracciato illegalmente. Mi ha distrutto talmente tanto che pensavo che un desiderio di rivalsa potesse colmare un vuoto. Allora ho scritto un altro libro, aggressivo, violento, un po' gretto. L'ho sputato fuori così di getto, ma non l'ho mai fatto leggere a nessuno. Tantomeno l'ho mandato alle case editrici. Ho fatto come coloro che dicevo di disprezzare: l'ho lasciato dentro una cartella di un computer e mi sono raggrinzita.  Una prugna. Orribile, non avete idea.  All'università è stato un crescendo di disastri di cui non so se qualcuno si sia mai davvero reso conto. Me compresa. Ho stretto amicizie che non mi bastavano, desiderosa com'ero di una chissà quale notorietà. Alcune le ho abbandonate per riprenderle in futuro. Le ho lasciate sotto il cuscino in attesa di risvegliarmi. Altre le ho tagliate via, strappate, tirate come si fa

La vita non è un dono

Tom Odell - Heal

Punto i piedi per terra, le punte delle converse che si ficcano per bene in ogni pertugio. Adoro camminare, ma questa marcia mi sta solo facendo innervosire di più.
Vedo una farfalla bianca a terra, su un filo d'erba, che vola un po' più su e si poggia sul muro di pietra. Mi calmo. Capisco la mia idea. So perché m'infurio.
La vita è un dono, dicono. L'eutanasia è un peccato, dicono. E a me salgono involontariamente le lacrime agli occhi e un impulso di rabbia nel cuore.
Sapete cosa penso? Che la vita non sia un dono. Penso che la vita sia un ciclo e che sia un ciclo incredibilmente bello.
E sono arrivata alla conclusione che la morte non esiste, perché la materia si trasforma, ma non si distrugge mai.
Io sono attaccata alla vita come un diabetico alla sua insulina. Mai, mai, mai vorrei consigliare l'eutanasia, mai vorrei spronare all'eutanasia, ma non sono un'ipocrita.
L'ipocrisia di chi parla del dono della vita non ha eguali e allora io dico: siate madri in un paese in guerra e guardiate i vostri figli rischiare di saltare in aria calpestando una granata e ditemi se non desiderereste morire per non avere quel terrore giorno dopo giorno; siate persone nate dalla violenza, con attorno la violenza, cresciute dalla violenza e ditemi se non vorreste un po' di pace; nasciate mutilati  in una terra che con l'acqua pompa scorie radioattive e ditemi che non preferireste morire piuttosto che essere obbligati a vivere sopra una Chernobyl approvata.
Non ho il diritto di biasimare una persona che decide di morire solo perché io credo che la mia vita sia un dono.
Perché io non ho un tumore al cervello, perché io non ho un mitra puntato davanti agli occhi, non sono cresciuta di violenza.
Io non ho nessun diritto di giudicare!



Non voglio morire, voglio trasformarmi in cenere e diventare parte di un albero. Non voglio morire, voglio diventare una farfalla.

Che male c'è, chiedo, a voler essere una farfalla? Che male c'è a non voler morire sopravvivendo? Che male c'è a continuare a vivere, sempre, meravigliosamente, quando questa vita, semplicemente, non ci vuole più?

Ps. Vorrei sottolineare che sono pro all'eutanasia, ma nei casi citati, quali tumori incurabili, stati vegetativi permanenti ecc... per il resto, mi ritengo un'assoluta sostenitrice della vita. Grazie.

Commenti

  1. Nella vita è contemplata anche la morte.
    Vivere una non vita è ingiusto. La vita, invece, dev'essere vissuta, fino al rinascere come farfalle.

    Moz-

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    1. Anch'io la penso così, ma sai, al mondo ci sono persone che la pensano al contrario:"nella morte è contemplata anche la vita"

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  2. Sono assolutamente completamente e totalmente d'accordo con te. ;)

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  3. Concordo, e sull'Eutanasia aggiungo solo una cosa: chi considera la Dolce Morte un peccato, dovrebbe evitare di usarla su di sé e godersi tutto il proprio salvifico dolore, ma vietarla per legge agli altri è odioso bullismo integralista, indegno di Paesi Civili.
    Un abbraccio grande.

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    1. Sono d'accordo, il più grande errore secondo me è il voler imporre a qualcun altro la propria idea, credendo che debba essere condivisa da tutti forzatamente

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  4. Me uno a tu entrada,,acertada!!

    Con cariño Victoria

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  5. Però rimane un dono, l'unico grande dono da difendere.

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    1. Per me no, per me non è un dono. Da difendere, sì, ma non un dono.

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  6. Capito sul tuo blog per caso e leggo questo post e mi viene da dire meno male che in giro ci sono ancora persone che si pongono dubbi, si fanno grandi quesiti, che riflettono. La vita è un dono bellissimo, ogni cultura su di essa ci ha riflettuto facendo nascere filosofie o religioni così diverse fra loro ma che in comune hanno solo questo: dare un senso alla vita. Ma ho visto anche il dolore, di quello che è solo dolore perchè non ci sono speranze, lo vedo ogni giorno in ospedale quando vado a lavorare, e quindi così come l'aborto, penso che l'eutanasia sia una possibilità che ci dovrebbe essere, perchè non tutti viviamo la vita e il dolore alla stessa maniera.

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    1. Intanto, Benvenuta!
      Poi ti dico che a me non interessano per nulla le idee degli altri, m'importa che nessuno limiti la libertà altrui o si permetta di giudicare le azioni di chi ci sta intorno. Io ci tenevo a far sapere il mio pensiero, se qualcun altro è contro questa mia idea, a me non cambia nulla, solo dico, come hai detto anche tu, che non tutti viviamo la vita alla stessa maniera e non c'è modo di capire perfettamente la maniera degli altri, così il rispetto per le decisioni d'ognuno è d'obbligo :)

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