L'acqua del lago non è mai dolce

In quasi dieci anni mi è successa veramente la qualunque. Ho firmato un contratto con una casa editrice e quella me l'ha stracciato illegalmente. Mi ha distrutto talmente tanto che pensavo che un desiderio di rivalsa potesse colmare un vuoto. Allora ho scritto un altro libro, aggressivo, violento, un po' gretto. L'ho sputato fuori così di getto, ma non l'ho mai fatto leggere a nessuno. Tantomeno l'ho mandato alle case editrici. Ho fatto come coloro che dicevo di disprezzare: l'ho lasciato dentro una cartella di un computer e mi sono raggrinzita.  Una prugna. Orribile, non avete idea.  All'università è stato un crescendo di disastri di cui non so se qualcuno si sia mai davvero reso conto. Me compresa. Ho stretto amicizie che non mi bastavano, desiderosa com'ero di una chissà quale notorietà. Alcune le ho abbandonate per riprenderle in futuro. Le ho lasciate sotto il cuscino in attesa di risvegliarmi. Altre le ho tagliate via, strappate, tirate come si fa

Diciamo che, prima di dirvelo, ho dovuto avere il tempo di accorgermene...

In questi giorni ho aperto gli occhi su tante cose e, stranamente, questo mio rendermi conto mi ha fatto ancor di più amare la scrittura e credere di potercela fare.
La prima cosa che ho fatto è stata cancellarmi da Facebook. Mi sono accorta che era inutile, che non m'interessava conoscere i fatti di persone con cui non parlo nemmeno. Ho pensato che le persone che tengono a me, mi rimarranno vicine nonostante tutto e se mancherò loro, mi chiameranno, mi troveranno. Ho pensato che tutto ciò che mi sarebbe interessato sapere, sarebbe uscito dalle bocche di persone amiche, che mi parlano anche al di fuori di Facebook, che mi chiamano per andarsi a fare un giro o a mangiare una pizza.
Ho pensato che, se mai dovessi interessare ad un ragazzo, questo non potrebbe andare a vedere le mie orribili foto o leggere quello che scrivevo e poi scrivermi a sua volta, ma dovrebbe per forza venire da me e parlarmi. Ho pensato che tutto è molto meno falso in questa maniera e non avete nemmeno idea di quanto io mi senta realizzata (?).
E poi è successa un'altra cosa, mi sono resa conto che spesso le persone non prendono seriamente come me la scrittura o le loro passioni. Mi sono resa conto di quanto questo paese abbia bisogno di persone che scrivono libri per uno scopo preciso: per far immaginare mondi lontani, per fare aprire gli occhi, per fare apprezzare dei tratti della vita che non si mostrano a tutti. Ora comprendo cosa voleva dire quella persona che mi diceva che non se ne poteva più di leggere manoscritti di gente che si improvvisava scrittore senza un minimo di amore per quest'arte.
Ma essere scrittori non è una MODA, essere scrittori è qualcosa che senti dentro con cui nasci e se poi sei fortunato, si manifesta.
Essere scrittori prevede talento, amore, passione, immaginazione, studio e impegno; è un lavoro a tempo pieno che sfianca e che terrorizza. Essere scrittori significa essere capaci di stare notti intere davanti a uno schermo o ad un foglio di carta con le mani che s'intorpidiscono e con la testa che scoppia dal dolore. Essere scrittori significa voler trasmettere qualcosa che ci appartiene, anche una delle più futili, avere il coraggio di esprimere noi stessi, di mettere a nudo qualcosa che teniamo nascosto nell'angolino più profondo del nostro cuore. Non ci si improvvisa autori, come non ci si improvvisa cantanti, musicisti e attori. Ma è il duro lavoro che forgia la persona, che forgia la mente e scrivere veramente per persone che ti leggono si può prendere come un gioco, ma si deve sapere che non lo è.
Ah, certamente, detto questo: tutti possono provarci, ma, almeno secondo me, devono andare incontro a qualcosa di difficile nella quale si deve mettere l'anima.

Commenti

  1. Io FB non lo uso quindi non mi esprimo a riguardo (ma credo tu abbia comunque ragione...), mentre siamo totalmente d'accordo sulla seconda parte del post, ossia sulla scrittura.
    La penso esattamente come te.

    Moz-

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    1. Sono felice che la pensi come me! E' davvero importante per me il significato di questo post :)

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  2. Anch'io penso di cancellarmi da FB, prima o poi. Ci vado solo per le "novità" del gruppo della mia classe, ma appena non mi sarà più utile eliminerò l'account. u.u
    Quanto a tutto il resto, concordo appieno! :D Hai espresso perfettamente ciò che penso anch'io sulla scrittura e sul "panorama" letterario del nostro paese.

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    1. Anch'io ci andavo per quello, ma visto che la mia classe è stata smistata ancora una volta e visto che non ne potevo più di quello sciocco social network, l'ho cancellato dopo questa marea di riflessioni :D
      Bene! Sono super felice che condividiate! :D

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  3. Quello che hai detto sulla scrittura lo condivido pienamente :)
    Non mi sono mai iscritta a Facebook...non ne ho mai avuto il bisogno.

    Un abbraccio <3

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    1. Per Facebook, ti stimo perché anch'io non avrei dovuto iscrivermi, ma l'ho fatto e non mi ricordo nemmeno perché xD
      E per il resto grazie mille di condividere! Siete tutti intelligenti qui sul blogger! :D

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  4. Dici cose molto vere ... e la sincerità nell'esporre i tuoi pensieri, è qualcosa che raramente si trova in giro! Complimenti! ciao ^__^

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  5. OMMIODDIO allora vuoi proprio che la mia stima per te spacchi totalmente lo STIMOMETRo (?)!!!!!!!!!!
    Okay, scusa ma mi sono fermata alla frase "mi sono cancellata da Facebook", adesso vado a leggere il resto...
    Okay, approvo pienamente quello che hai detto. Scrivere è difficile, è una cosa che deve essere fatta con passione e con umiltà (cosa che a me resta mooooolto difficile ma che sto imparando a mie spese). Detto questo, credo che "chi scrive" debba scrivere prima di tutto per sè stesso. Così mi ha detto chi è scrittrici di professione e sono d'accordo. Scrivere per i lettori è inutile e stupido e fa produrre solo libri commerciali, esattamente come per le canzoni.
    Al riguardo, chiunque scriva e lo faccia per se stesso merita la mia approvazione. Che il suo romanzo venga pubblicato o meno.

    Tanti abbraccioni!
    E benvenuta nel clan, sister! ;)

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    1. Ahahah, comunque per il fatto di scrivere per se stessi, sì anch'io credo che prima di tutto bisogna amare scrivere e farlo per quest'amore e sono d'accordissimo con te, volevo mettere un ma, ma mi sono resa conto che sono d'accordo in effetti LOL
      Abbracciiiii!

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  6. io non ho facebook e devo dire che comunque sto benissimo! Per la scrittura la penso esattamente come te! In ogni caso ti faccio adesso gli auguri di compleanno perché non ne ho avuto occasione prima!!!

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    1. Basta, siete fantastici qui! Grazie per tutto e per gli auguriii! :D

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  7. Ciao,condivido in pieno quanto hai scritto su facebook,ormai viviamo in un mondo in cui i rapporti umani sono compromessi dai social networks,e in cui la superficialità regna sovrana...

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  8. Ciao Antonia,
    secondo me hai fatto bene a cancellarti da Facebook, io sono arrivata ad un punto in cui mi veniva proprio l'angoscia ad aprirlo, mi sembrava come una "violenza" essere costretta a subire le vite altrui, le sfighe degli altri, le ansie, le cose brutte della vita lette su alcuni link, quelle notizie stile "scoperta dell'ultima ora"
    e poi la vita è anche fatta del perdersi per strada, non sentirsi più perchè si cambia scuola, si cresce, si hanno i fatti propri, però questo non vuole dire non avere più amici e rapporti, ma si va avanti e si scoprono persone nuove.
    Comunque io ho visto che le persone che non sentivo più hanno continuato a restare estranee alla mia vita, la gente se vuole sentirsi ti assicuro che lo fa fuori da facebook e anche se lo fa ma non ti vuole coinvolgere, beh non ti coinvolge, facebook o non facebook
    Poi ti dirò che non sopporto nemmeno lo sciacallaggio mediatico sui personaggi famosi o meno, appena succede un fatto di cronaca i giornali si riempiono di foto e citazioni rubate ai profili facebook delle persone coinvolte, questo mi ha fatto molto riflettere sul cattivo gusto, sulla cultura del pettegolezzo e del qualunquismo
    Io mi sono cancellata e ho capito quanto fosse deleterio per la mia vita

    quanto alla scrittura posso dirti che ormai tutti vogliono scrivere, ma non è facile certo, saper scrivere è un talento, come saper suonare, cantare, dipingere, non puoi impararlo, per fortuna è molto difficile diventare scrittori, altrimenti saremmo invasi di libri mediocri e già ne circolano tanti, figurati se fosse una passeggiata!

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  9. Ciao Antonia,
    secondo me hai fatto bene a cancellarti da Facebook, io sono arrivata ad un punto in cui mi veniva proprio l'angoscia ad aprirlo, mi sembrava come una "violenza" essere costretta a subire le vite altrui, le sfighe degli altri, le ansie, le cose brutte della vita lette su alcuni link, quelle notizie stile "scoperta dell'ultima ora"
    e poi la vita è anche fatta del perdersi per strada, non sentirsi più perchè si cambia scuola, si cresce, si hanno i fatti propri, però questo non vuole dire non avere più amici e rapporti, ma si va avanti e si scoprono persone nuove.
    Comunque io ho visto che le persone che non sentivo più hanno continuato a restare estranee alla mia vita, la gente se vuole sentirsi ti assicuro che lo fa fuori da facebook e anche se lo fa ma non ti vuole coinvolgere, beh non ti coinvolge, facebook o non facebook
    Poi ti dirò che non sopporto nemmeno lo sciacallaggio mediatico sui personaggi famosi o meno, appena succede un fatto di cronaca i giornali si riempiono di foto e citazioni rubate ai profili facebook delle persone coinvolte, questo mi ha fatto molto riflettere sul cattivo gusto, sulla cultura del pettegolezzo e del qualunquismo
    Io mi sono cancellata e ho capito quanto fosse deleterio per la mia vita

    quanto alla scrittura posso dirti che ormai tutti vogliono scrivere, ma non è facile certo, saper scrivere è un talento, come saper suonare, cantare, dipingere, non puoi impararlo, per fortuna è molto difficile diventare scrittori, altrimenti saremmo invasi di libri mediocri e già ne circolano tanti, figurati se fosse una passeggiata!

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