L'acqua del lago non è mai dolce

In quasi dieci anni mi è successa veramente la qualunque. Ho firmato un contratto con una casa editrice e quella me l'ha stracciato illegalmente. Mi ha distrutto talmente tanto che pensavo che un desiderio di rivalsa potesse colmare un vuoto. Allora ho scritto un altro libro, aggressivo, violento, un po' gretto. L'ho sputato fuori così di getto, ma non l'ho mai fatto leggere a nessuno. Tantomeno l'ho mandato alle case editrici. Ho fatto come coloro che dicevo di disprezzare: l'ho lasciato dentro una cartella di un computer e mi sono raggrinzita.  Una prugna. Orribile, non avete idea.  All'università è stato un crescendo di disastri di cui non so se qualcuno si sia mai davvero reso conto. Me compresa. Ho stretto amicizie che non mi bastavano, desiderosa com'ero di una chissà quale notorietà. Alcune le ho abbandonate per riprenderle in futuro. Le ho lasciate sotto il cuscino in attesa di risvegliarmi. Altre le ho tagliate via, strappate, tirate come si fa

Questi sporchi saluti romani...

I nostri nonni, i nostri bisononni, i nostri predecessori italiani si sono battuti, sono morti, si sono rotti delle ossa e hanno sentito quella sensazione di quando sai che dall'altra parte c'è qualcuno con una pistola pronta ad ucciderti; tutto questo per liberarci.
E gli italiani fanno il saluto romano.
E gli italiani inneggiano al fascismo.
Inneggiano a ciò che ci ha imprigionati. Ad un totalitarismo che voleva dirci cosa fare, senza alcuna libertà di decidere, senza votare, senza scrivere quello che si voleva, senza dire quello che si voleva.
Imprigionati. Schiavi degli ordini altrui. Ordini su tutto.
No, non va bene. Non è giusto.
Come ci si può odiare tanto da non desiderare nemmeno la propria libertà?
I partigiani erano comunisti, liberali, cristiani, erano tante cose, ma erano anche una cosa sola: antifascisti.
Loro ci hanno liberati e, anche io, da ignorante quale sono, so che per essere liberati c'è bisogno di essere prigionieri.
Noi italiani non possiamo non essere antifascisti e non mi interessa chi altro lo dice insieme a me, se ci sono autorità importanti, io non mi baso su di loro, mi baso su un semplicissimo fatto: il fascismo ci ha resi schiavi.

Se volete essere schiavi, a questo mondo avete solo l'imbarazzo della scelta, ma io voglio essere libera. Quindi togliete i vostri sporchi saluti romani dalla splendida e libera capitale di noi... di noi italiani.

Commenti

  1. Sono tante le riflessioni che sto leggendo tra ieri e oggi, questo revisionismo storico sulla Resistenza è veramente indecente, non tanto perché porta a galla altre barbarie (di cui è giusto parlare), ma perché non considera le condizioni nelle quali esse avvennero. Non che sia giusto, la guerra è guerra, è ingiusta per natura. La nostra fu una guerra civile, ma in una vicenda storica ci sono i vincitori e i vinti e il riconoscimento di una sconfitta su un cumulo di morti non è un atto disonorevole quando poi si ha la possibilità di partecipare attivamente alla politica del Paese.

    "Dal momento che noi abbiamo vinto la guerra tu siedi nei banchi del senato della Repubblica. Se aveste vinto voi io sarei in galera".

    Vittorio Foa ad un senatore missino

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    1. Sono d'accordo con te, nessuno si dovrebbe offendere se si ponesse la giusta differenza tra chi ha combattuto per la libertà e chi ha combattuto per il fascismo. Nessuno si dovrebbe offendere se nessuno fosse legato al culto del fascismo; cosa che purtroppo non è ancora reale.

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  2. A me sembra che fascisti e comunisti ormai non abbiano più ragione di esistere, in questo momento sono tutti uguali e non concludono niente.

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    1. Non sono proprio d'accordo con te... Il fatto che le persone in parlamento siano quasi tutte uguali e della stessa fazione politica (quella del denaro) è vero, ed è anche sbagliato. Però, sono convinta (escludendo ovviamente politiche estremiste, ovvero fascismo, nazismo e stalinismo) che perché un Paese funzioni ci debba essere il bipolarismo ed è per questo che ritengo importantissima l'esistenza delle diverse ideologie e rifuggo completamente da un conformismo dell'idea :)

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