L'acqua del lago non è mai dolce

In quasi dieci anni mi è successa veramente la qualunque. Ho firmato un contratto con una casa editrice e quella me l'ha stracciato illegalmente. Mi ha distrutto talmente tanto che pensavo che un desiderio di rivalsa potesse colmare un vuoto. Allora ho scritto un altro libro, aggressivo, violento, un po' gretto. L'ho sputato fuori così di getto, ma non l'ho mai fatto leggere a nessuno. Tantomeno l'ho mandato alle case editrici. Ho fatto come coloro che dicevo di disprezzare: l'ho lasciato dentro una cartella di un computer e mi sono raggrinzita.  Una prugna. Orribile, non avete idea.  All'università è stato un crescendo di disastri di cui non so se qualcuno si sia mai davvero reso conto. Me compresa. Ho stretto amicizie che non mi bastavano, desiderosa com'ero di una chissà quale notorietà. Alcune le ho abbandonate per riprenderle in futuro. Le ho lasciate sotto il cuscino in attesa di risvegliarmi. Altre le ho tagliate via, strappate, tirate come si fa

Sbagliat...a

Fumando per strada vide una ragazza piangere. Si era innamorata del ragazzo sbagliato.
Ne conosceva di storie di questo tipo. I pianti disperati, i cuori spezzati di chi ha incontrato il ragazzo sbagliato. Quanto piangevano, sembravano fontane.
Non sapevano nemmeno cosa potesse significare essere la ragazza sbagliata.
Il ragazzo sbagliato... beh, è facile liberarsene, è facile biasimarlo. Eppure essendo la ragazza sbagliata si era accorta che liberarsi di se stessa era impossibile e essere sbagliati era proprio difficile.
Ci si sente come un giocattolo rotto, qualcosa che funziona in modo diverso.
Oh lei sì che si sentiva spaccata in due: parte funzionante e parte delirante.
Quelle ragazzine non sapevano far altro che indicare una persona e colpevolizzarla di tutti i loro mali, ma lei avrebbe voluto vedere loro cacciare una persona, demoralizzarla, ridere di ciò che era vero, deluderla... questo solo perché negli occhi di quella persona lei poteva vedere l'amore.
Occhi lucidi, febbricitanti, limpidi, pieni di lacrime, occhi innamorati. Innamorati davvero. Come non li aveva mai visti. Occhi che lei non poteva ricambiare. Amore che lei non poteva sentire.
Allora doveva farlo. Doveva comportarsi come il ghiaccio, come il ferro. Doveva essere una violenta omicida d'amore.
Certo, è facile urlare contro ad una persona che ti ferisce rifiutandoti. Avrebbe potuto lei far finta di aprire un cuore che rimane chiuso, ma non lo aveva fatto. Aveva deciso di prendere la strada più ardua, quella giusta, per fare la cosa giusta. E ora guardava una delle tante sue simili che si lamentava di essere incappata nella persona sbagliata e fumava e pensava.
Pensava: "Vorrei tanto che lui sentisse le mie scuse invece dei vostri pianti, vorrei che lui smettesse di perdonarmi ogni cosa, vorrei non dovermi tenere addosso lo sbagliato. Magari potessi buttarlo fuori come voi a suon di lacrime".

Commenti

  1. Il problema è che spesso si tende a dare la colpa a sé, per queste cose... giustificando sottilmente gli sbagli altrui.

    Moz-

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    1. @Moz Io non so, non credo che sia sempre così, penso che invece in molti casi si tenda di più a puntare il dito sugli altri, a definirli cattivi quando in realtà ci dicono solo la verità. Questo non è il mio caso, non è il mio caso nemmeno il contrario, quello che dici tu, dare la colpa a se stessi... purtroppo non penso si possa generalizzare, non è possibile perché ogni storia è diversa e complicata a suo modo :)

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    2. @Debora @Phiiibi La stessa cosa che ho detto a Moz. So che può sembrare che io stia dando tutta la colpa a me stessa, purtroppo me la sono voluta io quella "colpa" (che non si potrebbe nemmeno chiamare così). Non saprei come spiegarlo senza entrare troppo nei dettagli, ma credetemi sulla parola, non sto giustificando nessuno, né tantomeno incolpando :)

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  2. Qualche volta ci si fanno problemi inutili: questo post fa pensare!!! *.*

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    1. Quando si può andare avanti, è meglio farlo, a meno che non si tenga tanto a qualcuno e a meno che questo qualcuno non valga davvero le nostre attenzioni :)

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  3. "Somethimes we need to be cruel to be kind" dicono le canzoni. Io penso che abbiano ragione, ma da buona profana dell'amore, non potrei MAI riuscire ad essere crudele.
    E in fondo in fondo, penso che preferirei non essere gentile ma non essere crudele. Non ne sono capace. Forse cambierò idea quando mi ritroverò nel popolo delle "piangenti"

    Coraggio An, tu sei imbattibile, niente di sbagliato può fermarti

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    1. *oddio mi sono appena resa conto di un errore imperdonabile DD:
      SOMETIMES xD

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    2. Oh, ma non credo sia per forza questione di essere crudeli, quanto più giusti, senza ingannare nessuno. Ah e Alic, personalmente non credo che tu ti ritroverai mai nel popolo delle "piangenti", non perché penso che non t'innamorerai mai, ma per il semplice fatto che quelle ragazze non sono serie. Io parlo di ragazze che incolpano le persone di averle fatte soffrire anche solo se quella persona non ricambiava i loro sentimenti e glielo diceva con sincerità. Si può soffrire per amore, si può anche piangere, ma i pianti per amore sono reali e non dettati da cose inesistenti sulle quali si potrebbe sorvolare.
      Quello che fondamentalmente vorrei dire è che ci sono persone che si disperano per nulla e vengono compiante e altre che soffrono sul serio e da molti vengono soltanto ignorate. E questo non mi sembra giusto, tutto qui :)
      PS. SOMETIMES!! Ahahah

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  4. L'amore cara Anto , è un argomento tanto personale che è difficile dare un parere..
    Piangere, essere forti, essere crudeli, dimenticare, ricordare ...chissà ogni situazione ha il suo rendiconto....
    Forse il tutto con manifestazioni diverse è accomunato dalla sofferenza!
    ::::))))

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    1. Sono tremendamente d'accordo. Generalizzare sull'amore è impossibile, perché ogni amore è unico, è un'eccezione :)

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  5. Mmh.. non lo so,bisogna vivere giorno per giorno.

    <3

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    1. Purtroppo, non sono mai davvero stata brava in questo, ma ammiro molto chi ci riesce :)
      <3

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  6. Non sono pratica di questo tipo di cose, non mi è mai capitato di innamorarmi né di provare un tipo di interesse particolare per una persona. Qualche volta mi dico: "smettila di credere che la gente possa davvero capirti, s'interessa solo di farti sentire inadatta in ogni occasione..." e poi mi rendo conto che l'obbiettivo della gente non è sempre quello (anche se spesso è così).
    Esistono persone che possono riuscire, anche forse solo in parte, a decifrare il mio codice, il mio codice dannatamente complicato, quanto me del resto.
    E quelle persone, credo, mi fanno sentire un po' meno "sbagliata", perché significa che qualcuno un po' riesce a capirmi.
    In genere, quelle persone sono quelle che mi conoscono solo per quello che scrivo, come i miei follower o i blogger in generale.
    P.S: Bellissimo post *-*

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    1. Credo che della gente che ci possa capire ci sia eccome, soprattutto i blogger certo, ma anche nella vita. Me ne sono accorta al liceo, perché le varietà di persone cambiano e di molto, ti si apre un mondo davanti agli occhi praticamente! :D
      Grazie ^^

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  7. difficile dare un parere quando si parla di argomenti così intimi e personali.
    ad ogni modo apprezzo molto il tuo modo di scrivere delle emozioni :D

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