L'acqua del lago non è mai dolce

In quasi dieci anni mi è successa veramente la qualunque. Ho firmato un contratto con una casa editrice e quella me l'ha stracciato illegalmente. Mi ha distrutto talmente tanto che pensavo che un desiderio di rivalsa potesse colmare un vuoto. Allora ho scritto un altro libro, aggressivo, violento, un po' gretto. L'ho sputato fuori così di getto, ma non l'ho mai fatto leggere a nessuno. Tantomeno l'ho mandato alle case editrici. Ho fatto come coloro che dicevo di disprezzare: l'ho lasciato dentro una cartella di un computer e mi sono raggrinzita.  Una prugna. Orribile, non avete idea.  All'università è stato un crescendo di disastri di cui non so se qualcuno si sia mai davvero reso conto. Me compresa. Ho stretto amicizie che non mi bastavano, desiderosa com'ero di una chissà quale notorietà. Alcune le ho abbandonate per riprenderle in futuro. Le ho lasciate sotto il cuscino in attesa di risvegliarmi. Altre le ho tagliate via, strappate, tirate come si fa

Life is too short to wait.

A me non piace Miley Cyrus, ma questa canzone a mio parere merita molto. Miley Cyrus – We Can't Stop

Esistono delle sere che non ti dimentichi mai. Sere che cominciano di pomeriggio, quando il sole è ancora alto e si gioca a pallavolo con la palla dei barbapapà.
Esistono sere in cui si mangia una pizza con i propri amici e si fa finta di ubriacarsi solo perché così ognuno può fare lo scemo e comportarsi come desidera. E dopo arriva l'imbrunire e a quel punto ci si scatena. Si gioca ancora, sempre, perché il gioco non può mai mancare. Si gioca a nascondino e poi a biliardino e poi ancora a pallavolo.
Ci si toglie le scarpe rimanendo con le palme dei piedi contro l'erba fresca. E si ride così tanto che bisogna tenersi per non farsela addosso. Ogni istante vorresti che quello fosse l'ultimo per restare felice, perché niente si rovini.
Poi c'è lo scatto finale, quando si è ancora tutti emozionati e divertiti e ci si mette a giocare ai canestri e ogni canestro mancato è un bicchiere in più. Ma dopo l'ennesimo canestro si cade a terra sfiniti.
Ci si divide in gruppetti, si parla, si raccontano le storie che ti eri ripromesso di mantenere segrete, solo che in un istante non t'importano più.
Ormai è notte, ci si stende e si guarda il cielo. Si scattano foto, si vive.
Esistono delle sere in cui comprendi che c'è qualcosa della quale non puoi fare a meno, in cui ringrazi di non star sognando e, quando finiscono, non è così drammatico perché quella sera è stato semplicemente un delizioso assaggio di vita e sul tavolo ci sono talmente tanti dolci.

Commenti

  1. Bellissimo post, Anto!
    Direi che queste sono le giornate che già ti accorgi essere giornate speciali, e quindi val la pena di viverle tutte fino in fondo.
    Ma con un trucchetto, almeno per me: non disprezzare tutte le altre giornate che verranno, magari più piatte :)

    Moz-

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    1. Ovvio che non le disprezzo, senza quelle le giornate come quella del post perderebbero tutto il loro sapore ;D

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  2. Che bel post, si respira l'aria di "certe serate" in compagnia... è vero quel che dice Miki, in fondo, se non ci fossero anche le serate "altre", allora le serate "giuste" non avrebbero lo stesso sapore.

    Io ho voglia di una estate con tante serate come queste!

    Divertiti... un bacio!

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    1. Anch'io! Quest'anno è stato davvero faticoso e voglio gustarmi quest'estate! :D

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  3. sensazioni meravigliose producono le note di musiche diverse

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  4. A quelle sere meravigliose <3
    Bel post come sempre ;)

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