L'acqua del lago non è mai dolce

In quasi dieci anni mi è successa veramente la qualunque. Ho firmato un contratto con una casa editrice e quella me l'ha stracciato illegalmente. Mi ha distrutto talmente tanto che pensavo che un desiderio di rivalsa potesse colmare un vuoto. Allora ho scritto un altro libro, aggressivo, violento, un po' gretto. L'ho sputato fuori così di getto, ma non l'ho mai fatto leggere a nessuno. Tantomeno l'ho mandato alle case editrici. Ho fatto come coloro che dicevo di disprezzare: l'ho lasciato dentro una cartella di un computer e mi sono raggrinzita.  Una prugna. Orribile, non avete idea.  All'università è stato un crescendo di disastri di cui non so se qualcuno si sia mai davvero reso conto. Me compresa. Ho stretto amicizie che non mi bastavano, desiderosa com'ero di una chissà quale notorietà. Alcune le ho abbandonate per riprenderle in futuro. Le ho lasciate sotto il cuscino in attesa di risvegliarmi. Altre le ho tagliate via, strappate, tirate come si fa

E chi si riconosce più?!

Occhiate istantanee, come lo scorrere dell'acqua. Essere incerti, insicuri, impauriti e confusi. Incerti di cosa potrà accadere, insicuri di sé stessi, impauriti dal fatto che non si è niente di speciale, confusi perché non si comprende cosa si ha nel cuore.
Non lo si capisce proprio, è come se una tempesta si stesse consumando dentro di te. E' come volere gli occhi dell'altro per se, ma non volerli perché si sa che si sta facendo qualcosa di sbagliato.
E' non sai se stai bene o male. Vedere passare quella persona e desiderare ardentemente inseguirla, ma poi capire che non è giusto e starsene al proprio posto. Sperare che quando passi, lui volti la testa.
E se ti offre gli occhi, se ti offre un sorriso, allora ti senti trapassare da una scarica elettrica.
E quando si volta, ti guarda e torna di scatto a posto, quando si esprime in gesti fulminei, tu non capisci se sta lottando contro o sono solo movimenti casuali.
E rammaricarsi, alla fine che non hai provato a fare niente. Che sei una paurosa.
Avresti tanta voglia di parlarne con qualcuno, ma ciò che senti dentro, se lo esprimi parlando, ti sembra stupido, oppure non sai nemmeno di cosa vorresti parlare. Su cosa vorresti essere rassicurata? Sul fatto che stai facendo un errore? Sul fatto che non è vero che non ti piace? O sul fatto che non è vero che non conti niente, tu sei lì e lui guarda te? Tutte manie di protagonismo, egocentriche manie.
Mi sento folle, folle a non capire cosa mi sta succedendo, folle a non capire il comportamento degli altri e nello stesso tempo attratta da un essere sconosciuto.
Eppure so di essere in torto, ma continuo a sbagliare, a voler sbagliare.
Cosa devo fare? Cosa? Nessuno lo può sapere fuorché io. Solo che non so più chi sono. Devo sempre combinare casini? Non posso starmene tranquilla nel mio bocciolo? E' la mia natura.
Devo sbagliare.

Commenti

  1. Ma beata te. Io sono al sicuro nel mio blocco di ghiaccio, imperturbabile dalle persone all'esterno, ma turbata da ciò che ho all'interno; sono maledettamente al sicuro e maledettamente immacolata. Mi lamento, ma nessuno ascolta, perché non ho il diritto né il motivo di lamentarmi.
    Continua a sbagliare. Più leggo i tuoi post, più mi sembri sana, fresca, piena, giovane, vitale.
    Siamo agli antipodi. (?)
    Faresti scambio, anche solo di un po'? Pleeease **

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  2. Ciao bello il tuo blog!!
    mi piace un sacco...!
    mi fa piacere se mi fai sapere cosa ne pensi del mio..grazie!!kiss kiss
    http://eccentricvintage.blogspot.it/

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    1. Sì, certo! Mi sono scordata di venire nel tuo blog!

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  3. Parole sante ... sto provando le stesse cose in questo periodo ... e non ho la minima idea di che fare .

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  4. C'è un premio per te sul mio blog: http://www.unlibroperdueamiche.blogspot.it/2012/11/premio-unia.html#comment-form

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  5. Oh ma andiamo! Voi avete la possibilità di sbagliare! Che vi frega se ci saranno delle conseguenze? Che vi frega se combinerete casini? Giusto e sbagliato sono due parole troppo grosse perchè l'uomo possa concepirle. Allora che importa se non fare tutto ciò che si sente? La tranquillità del tuo bocciolo a cui aspiri cara An è una schifezza, anche se io mi sforzo di farmela piacere a tutti i costi. Ma lì tutto sembra vuoto. Non c'è dolore, è vero, e neppure illusione, ma non c'è neanche batticuore, non c'è ansia non ci sono complessi mentali perchè non si hanno dubbi: nessuno che guardi nella tua direzione guarda te. C'è solo apatia e tanta tanta voglia di evadere. Ma in fondo fa tutto parte dell'animo umano no? Mai una volta che si è davvero soddisfatti.
    Comunque, pensieri filosofici a parte, il mio consiglio è uno solo: sbaglia, fai casino, non perderti neanche un attimo. Sono tutte occasioni che potresti non avere. Un occasione che non ricapiterà. L'occasione di estraniarti dal mondo ti ricapiterà sicuramente.
    E poi nel bocciolo ci siamo già io e Ilia e già ci stiamo strette! Non c'è posto per un'altra, I'm really sorry ;)
    Bacioni

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    1. E' il modo più gentile con cui una persona mi abbia escluso da qualcosa :')

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    2. xD Perchè quello non era il tuo posto ;)

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  6. C'è un premio per te sul mio blog

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  7. Buongiorno dolce fanciulla,sono passata per augurarti un buon inizio settimana,all'insegna della gioia dell'amore e di tutto quello che desideri.....
    Ciao cara @nto:)
    Luci@

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  8. come mi sento bene a leggere questo! meno sola...

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