L'acqua del lago non è mai dolce

In quasi dieci anni mi è successa veramente la qualunque. Ho firmato un contratto con una casa editrice e quella me l'ha stracciato illegalmente. Mi ha distrutto talmente tanto che pensavo che un desiderio di rivalsa potesse colmare un vuoto. Allora ho scritto un altro libro, aggressivo, violento, un po' gretto. L'ho sputato fuori così di getto, ma non l'ho mai fatto leggere a nessuno. Tantomeno l'ho mandato alle case editrici. Ho fatto come coloro che dicevo di disprezzare: l'ho lasciato dentro una cartella di un computer e mi sono raggrinzita.  Una prugna. Orribile, non avete idea.  All'università è stato un crescendo di disastri di cui non so se qualcuno si sia mai davvero reso conto. Me compresa. Ho stretto amicizie che non mi bastavano, desiderosa com'ero di una chissà quale notorietà. Alcune le ho abbandonate per riprenderle in futuro. Le ho lasciate sotto il cuscino in attesa di risvegliarmi. Altre le ho tagliate via, strappate, tirate come si fa

Io odio Hitler

I Hate Hitler - John Williams

In questi giorni se ne sente parlare ovunque, e a ragione. Oggi è l'anniversario della liberazione dal campo di sterminio di Auschwitz.
Non mi soffermerò sul: "non dimenticare". Sono certa che già mille insegnanti e mille persone che conoscete vi avranno detto: "non dimenticare".
E il non dimenticare è importante, importantissimo, per tramandare la conoscenza. Ma, se il non dimenticare deve essere presente nelle nostre vite, allora dovremmo prendere in considerazione anche un altro punto di vista.

Ieri ho visto Storia di una Ladra di Libri. Non ho letto il libro (lo leggerò sicuramente) e il film mi è piaciuto un bel po', ma vorrei soffermarmi su una scena particolare di questo film. Una scena che mi ha colpita moltissimo.
Agli inizi del film, la bambina protagonista, nell'innocenza della giovane età, sussurra al padre adottivo che odia Hitler; per via del fatto che, tra le varie deportazioni, c'era anche quella dei comunisti, dei quali faceva parte la madre della bambina. Il padre adottivo le dice di non ripetere mai più una cosa del genere. Lei non deve dire: odio Hitler; mai, per nessuna ragione al mondo.
Più avanti nel film, la bambina si trova sola con il suo migliore amico in un posto desolato. E, questo mi ha colpita, si alza in piedi e urla. Lo urla. "Io odio Hitler!".
Mi è balzato il cuore nel petto. Lì, nel mezzo della Seconda Guerra Mondiale, con i nazisti a quattro passi, all'angolo della città, questa bambina si alza in piedi e, senza paura, dice di odiare Hitler.

Ho pensato immediatamente che non dovevo avere paura. Che io ero nel ventunesimo secolo, Hitler è morto, gli ebrei non vengono più sterminati, i popoli non vengono più perseguitati... I popoli non vengono più perseguitati? Non ci sono più guerre? Non ci sono più barconi mandati al naufragio e persone che hanno il coraggio di non soccorrerli? Non ci sono più accordi tra Stati per chiudere le porte? Per dire: chi se ne frega? Siamo davvero così avanti?

Ma, a parte questo... avete mai sentito qualcuno dire: "io odio Hitler"? Perché io no. Eppure io posso dirlo, ma non lo faccio. Perché è scontato?
Io odio la guerra, io odio la crudeltà, io odio l'odio. E dopo tutto questo mi sentirete parlare di quello di cui non sono d'accordo e di quello che amo, ma prima voglio che sappiate una cosa, che il mondo ne sia ben cosciente, anche se può sembrare irrilevante:
Io odio Hitler.

Commenti

  1. Anto ♥ Tu con le parole ci sai proprio fare! Incredibile in che modo riesci a suscitare emozioni fortissime su un tema tanto importante e delicato ♥ E poi fai riflettere. Ed in questo caso tantissimo. Grazie!

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    1. Grazie mille <3
      Uno dei miei più grandi obiettivi è farvi riflettere e farvi pensare, perché, come saprai, amo moltissimo il pensiero individuale e tengo al fatto che ognuno ne abbia uno suo :)

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  2. Ho avuto la tua stessa reazione quando ho visto il film specie in quella scena. Proprio dieci minuti fa ho finito di leggere il libro che è veramente bellissimo e ti consiglio di leggerlo presto, molto presto.
    Sul tema del giorno della memoria ragiono ogni volta che mi viene in mente. Faccio sempre milioni e miliardi di ragionamenti, partecipo a milioni di discussioni e reading e ascolto testimonianze e la mia mente si arrovella all'infinito come ama tanto fare, si arrovella fino a quando arriva sempre alla stessa conclusione ed è che non capisco. Non capisco quello che è accaduto e forse non lo capirò mai.

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    1. Io sinceramente non so se non lo capisco o se lo capisco fin troppo lucidamente e questo mi fa paura. Davvero, sembra l'argomento più banale del mondo, ma c'è ancora tanto da pensare a proposito.
      :)

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  3. Bellisime parole,veramente!Arrivo forse un po' in ritardo,però le tue parole mi hanno fatto pensare...È vero,si danno per scontato cose che bisognerebbe ribadire continuamente.
    Storia di una Ladra di libri(il libro) è fantastico,da quando l'ho letto è diventato uno dei miei preferiti...Se ti è piaciuto così tanto il film,il libro ti stupirà! 💗

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    1. L'altro giorno ho letto sulla Stampa un pezzo tratto dal prossimo libro di Zusak e l'ho adorato, Storia di una Ladra di Libri dev'essere proprio un piccolo capolavoro, non vedo l'ora di leggerlo *^*

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  4. Mi piacerebbe scrivere parole così vere su questo argomento .. ma se ci provassi scriverei solo cose scontate che hanno detto tutti, al contrario di te ^^ .
    Ho apprezzato molto ciò che hai scritto. Sei davvero bravissima!
    A presto .. Dream Teller ^^

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    1. Grazie mille :') Comunque io m'impegno sempre tantissimo per non scrivere cose banali, non mi riesce affatto semplice. Credo che anche tu dovresti provare a scrivere qualcosa ;)

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  5. le tue parole al solito entrano dritte dritte nel mio cuore.. mi piace davvero tanto come scrivi e condivido ogni minima riga.. non ho ancora nè visto il film nè letto il libro.. devo rimediare :)

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    1. Grazie mille, lo apprezzo moltissimo. Sì, assolutamente, sia il libro, sia il film, sia lo scrittore meritano!

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