L'acqua del lago non è mai dolce

In quasi dieci anni mi è successa veramente la qualunque. Ho firmato un contratto con una casa editrice e quella me l'ha stracciato illegalmente. Mi ha distrutto talmente tanto che pensavo che un desiderio di rivalsa potesse colmare un vuoto. Allora ho scritto un altro libro, aggressivo, violento, un po' gretto. L'ho sputato fuori così di getto, ma non l'ho mai fatto leggere a nessuno. Tantomeno l'ho mandato alle case editrici. Ho fatto come coloro che dicevo di disprezzare: l'ho lasciato dentro una cartella di un computer e mi sono raggrinzita.  Una prugna. Orribile, non avete idea.  All'università è stato un crescendo di disastri di cui non so se qualcuno si sia mai davvero reso conto. Me compresa. Ho stretto amicizie che non mi bastavano, desiderosa com'ero di una chissà quale notorietà. Alcune le ho abbandonate per riprenderle in futuro. Le ho lasciate sotto il cuscino in attesa di risvegliarmi. Altre le ho tagliate via, strappate, tirate come si fa

Bleeding out


La mia testa gira come in un vortice. Vorrei fermarla, così me la prendo fra le mani, ma non serve, è quello che c'è dentro che rotea. E non posso afferrarlo.
Sono affezionata a qualcosa che mi fa del male. Tengo ad una persona che non mi vuole più nemmeno vedere. Non mi sento stupida, non siamo noi a decidere a chi tenere. Mi sento solo imprigionata nella morsa di una dolcezza cattiva. Una dolcezza che provo quando parla e quando mi guarda. Ma quando lo vedo parlare con lei... non mi fa male. Non sono gelosa di lei, vorrei solo potergli parlare anch'io. Non chiedo tanto, solo che smetta di essere arrabbiato con me. Vorrei potergli dire le canzoni dei Beatles che mi piacciono di più in questi giorni. Vorrei dirgli che adoravo il cappuccino di stamattina. Vorrei dirgli su cosa ho scritto nel testo per il concorso scolastico. Vorrei chiedergli come vanno le cose e se sabato sera c'incontreremo al solito posto. Vorrei solo parlare un po'. Fare due chiacchiere, visto che prima ci riuscivamo così bene. 
Vorrei non aprire gli occhi e vedere di fronte a me una persona con cui non mi sento in armonia. 
Vorrei che tutti non mi chiedessero ogni volta perché m'importa di una persona. E' una persona soltanto. Una persona soltanto. La frase più stupida mai detta sulla faccia della terra. Pronunciata da colui che dice che mi vuole davvero bene. Una persona cambia tutto, e sì m'importa e no, non so perché. Forse m'importa perché lui accetta i suoi sentimenti: almeno accetta la propria rabbia e non la nasconde sotto una facciata di serenità. Forse m'importa così e basta, senza un motivo.
Il problema è che certe persone vedono tutto con razionalità. Dovrebbero però capire che, se il mondo davvero ruotasse con razionalità, questa storia avrebbe già finito d'interessarmi, ma non è così. Esiste una parte di noi che è matta, completamente svitata e magari la saggezza sta nell'assecondare ogni tanto quella nostra parte furiosa. 

Commenti

  1. Coraggio An.
    Le cose andranno bene. A volte anche soffrire perchè si tiene a una persona fa bene.

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  2. Fatti coraggio :3 sembri una persona così sensibile...ti assicuro che affrontare queste cose ti fa cambiare anche un po' in positivo a volte :3 un bacione

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    1. Lo sono abbastanza in effetti... grazie mille :')

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  3. Anto, vedrai che tutto si sistema.
    Sono anni veloci, in cui tutto si vive come un turbine di emozioni,

    Moz-

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    1. Lo so, però li sto vivendo ora e non sono per niente facili :)

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  4. il mondo non è per niente razionalità.. ognuno di noi ragiona col cuore.. e purtroppo quello che c'è dentro non possiamo cancellarlo.. fatti coraggio.. forse è troppo cieco per vedere le emozioni e il tempo che vorresti dedicargli..

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