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Visualizzazione dei post da novembre, 2012

L'acqua del lago non è mai dolce

In quasi dieci anni mi è successa veramente la qualunque. Ho firmato un contratto con una casa editrice e quella me l'ha stracciato illegalmente. Mi ha distrutto talmente tanto che pensavo che un desiderio di rivalsa potesse colmare un vuoto. Allora ho scritto un altro libro, aggressivo, violento, un po' gretto. L'ho sputato fuori così di getto, ma non l'ho mai fatto leggere a nessuno. Tantomeno l'ho mandato alle case editrici. Ho fatto come coloro che dicevo di disprezzare: l'ho lasciato dentro una cartella di un computer e mi sono raggrinzita.  Una prugna. Orribile, non avete idea.  All'università è stato un crescendo di disastri di cui non so se qualcuno si sia mai davvero reso conto. Me compresa. Ho stretto amicizie che non mi bastavano, desiderosa com'ero di una chissà quale notorietà. Alcune le ho abbandonate per riprenderle in futuro. Le ho lasciate sotto il cuscino in attesa di risvegliarmi. Altre le ho tagliate via, strappate, tirate come si fa

Carattere saccente e incazzoso u.u

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Alle volte ci si stupisce di come si trattano le persone, di quali sono i rapporti con le une e con le altre.  Io, ho sempre avuto dei rapporti molto strani con la gente. Mio padre dice sempre che tratto ogni amico, nemico, fbjg4jknekw in un modo diverso. Non pensiate che mi impegni per farlo, mi viene naturale. Infatti, molto spesso, quando la gente parla di me, quasi non mi riconosce. E' come se non fossi la stessa persona. I casi sono due: O sono lunatica O sono proprio strana Dato che, particolarmente lunatica, non lo sono mai stata, dedurrei che la seconda opzione sia quella più plausibile. Per esempio: questa mattina ho avuto la grande "fortuna" di incontrare, appena scesa dalla macchina, un mio compagno di classe (di quella nuova e brutta ) che non mi invita particolarmente alla simpatia nei suoi confronti; del tipo che, se ne avessi l'opportunità (e oggi c'è voluta la mia amica perfettina a frenarmi), gli darei un bel calcio nel **** (censurato)

Tanta positività per chi non ce l'ha ;)

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E' facile far emozionare le persone quando piangi sempre. E' facile farle commuovere quando hai una situazione familiare orribile. E' facile fare leva sui sentimenti degli altri, se tu sei la prima a soffrire. Ma ciò che è più difficile per uno scrittore è dare tutto sé stesso nell'immedesimarsi nel proprio personaggio, bisogna piangere insieme a lui, essere disperati come lui. Quando il tuo personaggio sta per morire, tu devi chiudere gli occhi e immaginarti pieno di ferite che esali il tuo ultimo respiro. Ed è ciò che fa di te uno scrittore. Non la tecnica, non le figure retoriche. Se le persone non si affezionano ad i tuoi personaggi, se non ridono con loro e non si dispiacciono per loro, allora devi considerare quel libro fallito. Non importa quanto tu sia talentuoso, se non c'è emozione, non c'è niente. Ed è per questo motivo che ogni scrittore dovrebbe lasciarsi trasportare da quel fiume in piena che è vita. E' per questo che deve sperimentare a

Premio Unia, ma non solo...

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Tohru ,  Mirial  e Aui98 mi hanno passato il premio Unia e le ringrazio tanto tanto tanto! *----* Il premio consiste nel rispondere ad alcune domande e passarle a 7 blog! 1. Qual è il primo libro che hai letto in assoluto?  Credo la Gabbianella e il gatto, ma non ne sono sicura xD  2. Hai mai fatto un sogno ispirato ad un libro che hai letto? Se sì, racconta.  Ehm... no... ops  3. Qual è la prima cosa che ti colpisce di un libro? La copertina, la trama o il titolo? La copertina, sono molto influenzata dalla grafica dei libri, per questo penso sia molto importante! 4. Ti è mai capitato di piangere la morte di un personaggio?  La morte no, ma se il personaggio si divide da una persona a sé molto cara, allora sì, mi è capitato... 5. Qual è il tuo genere preferito? Suppongo fantasy, ma alla fine leggo un po' di tutto! 6. Hai mai incontrato uno scrittore? No 7. Posta un'immagine che rappresenti cosa significa per te la scrittura: 

E chi si riconosce più?!

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Occhiate istantanee, come lo scorrere dell'acqua. Essere incerti, insicuri, impauriti e confusi. Incerti di cosa potrà accadere, insicuri di sé stessi, impauriti dal fatto che non si è niente di speciale, confusi perché non si comprende cosa si ha nel cuore. Non lo si capisce proprio, è come se una tempesta si stesse consumando dentro di te. E' come volere gli occhi dell'altro per se, ma non volerli perché si sa che si sta facendo qualcosa di sbagliato. E' non sai se stai bene o male. Vedere passare quella persona e desiderare ardentemente inseguirla, ma poi capire che non è giusto e starsene al proprio posto. Sperare che quando passi, lui volti la testa. E se ti offre gli occhi, se ti offre un sorriso, allora ti senti trapassare da una scarica elettrica. E quando si volta, ti guarda e torna di scatto a posto, quando si esprime in gesti fulminei, tu non capisci se sta lottando contro o sono solo movimenti casuali. E rammaricarsi, alla fine che non hai provato a far

Animette... NO TITLE

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Oh, ma quanto piove animette belle (e intendo animette, nel senso di piccole anime, non mi sono sbagliata con amichette, anche perché spero di avere anche qualche seguitore maschio, che ho comunque :D). Sono in una posizione un po' scomoda con i capelli sulla faccia e i piedi che mi fanno male un po' alle caviglie, perché gli anfibi sono ancora un po' duri. Però sono tremendamente su di giri! Ho preso 6 in fisica e per me è fantastico! Inoltre sono successe alcune cose che mi fanno sorridere e tanto, ma dirle e basta, raccontarle alla bell'e meglio non mi piace. E' un blog di scrittura, circa, questo. Perciò mi piacerebbe rendere il tutto un po' più poetico. Intanto mettiamo della buona musica per farci andare in un'altra dimensione. Ascoltate quella che vi piace di più, anche se escluderei la dance o gangnam style. Già. Interpretazione figurale della vita e della morte   No, troppo terminologicamente oscuro come titolo.   UNA GIORNATA DI SORRISI   Vi

Quanto amore c'è ancora nel mio cuore...

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Si svegliò in modo strano. Aveva sognato lui che sorrideva per tutta la notte. Non le importava se quello fosse il suo unico ricordo o un sogno statico. Lui era lì e sorrideva. Si levò e andò in cucina per bere il caffè, scorse due buchi acquosi sul vetro appannato della finestra, dai quali scendevano due rivoli d'acqua, come occhi in lacrime. Sotto altri buchi, il tutto appariva come una geisha piangente. Era tanto inquietante che lei si spaventò. Tornò sul letto in camera sua per vestirsi e, seduta, si portò le ginocchia al petto con l'intento di scaldarsi le gambe nude. –Cos'hai?– le domandò sua madre senza apparente motivo. –Freddo– –Allora vestiti...– propose la madre di rimando. "Ho freddo dentro" pensò lei. Quando poi si vide riflessa nello specchio del bagno, non si riconobbe quasi. Le labbra erano rosso sangue e gli occhi verdi screziati di grigio rispecchiavano la luce come due laghi illuminati dal sole. Due laghi salmastri, color verde e grigio a

Anfibi... e altro

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Eppure eppure, com'è andato questo Halloween stregoni e streghette? Da quello che ho letto sui vari blog, molte sono state a casa, me compresa. Ma solo per la serata di Halloween. Beh, certo considerato che, alla mia prima festa di Halloween ci sono andata... il sabato sera prima, era in un pub e ci sono andata solo per un mio amico ç_ç e alla seconda ci andrò questo sabato, ma sarà meno divertente, posso arrivare a capire che l'unico momento in cui non ho festeggiato questo Halloween è stato nella notte di Halloween. Logico. Dovevo andare ad una festa in discoteca, ma mi è saltato tutto, non è però che mi scocci troppo, anche perché ci sarei andata solo per vedere lui ed altre mie amiche che non vedo da tempo. Lui non ci è andato, per ragioni a me ignote e quindi sto già meglio. Le mie amiche spero di rivederle presto. Quindi cos'ho fatto la notte di Halloween? Ho guardato Nightmare before Christmas, perché gli horror mi fanno indubbiamente una paura del diavolo e li det